Gli “Italiani nel mondo”, quasi 5 milioni

Presentato il Rapporto della Fondazione Migrantes: in aumento i flussi dal Nord del Paese. In partenza giovani, lavoratori, famiglie e perfino anziani

Presentato il Rapporto della Fondazione Migrantes: in aumento i flussi dal Nord del Paese. In partenza giovani, lavoratori, famiglie e perfino anziani

Al 1° gennaio 2015 risultano 4.636.647 i cittadini italiani all’estero iscritti all’Aire, l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero, con un aumento del 3,3% rispetto al 2014, pari a un più 154.532. Sono i dati del Rapporto Italiani nel mondo presentato questa mattina, martedì 6 ottobre, a Roma dalla Fondazione Migrantes. Tra le novità più significative, la marcata dinamicità delle regioni settentrionali, su tutte la Lombardia, che registra una crescita di 24mila cittadini all’estero, e il Veneto, con un più 15mila. Se è vero infatti che resta indiscutibilmente primaria l’origine meridionale dei flussi, con la Sicilia in testa alla classifica con 713.483 residenti all’estero, seguita da Campania, Lazio e Calabria, è vero anche che si sta progressivamente assistendo a un abbassamento dei valori percentuali del Sud a favore di quelli del Nord del Paese. Da gennaio a dicembre 2014 infatti, si legge nel Rapporto, hanno trasferito la loro residenza all’estero per espatrio 101.297 cittadini italiani, in prevalenza uomini (56%), celibi (59,1%), tra i 18-34 anni (35,8%), partiti principalmente dal Nord Italia, per trasferirsi soprattutto in Europa.

«L’Italia – commentano da Migrantes – sta vivendo una nuova fase della sua storia migratoria: da Paese di emigrazione, si diceva solo qualche anno fa, a meta di immigrazione. Oggi possiamo dire che il Belpaese è ancora terra di partenze e di arrivi e ultimamente sempre di più di sbarchi di centinaia di persone in fuga e alla ricerca di protezione internazionale». A essere mutato è lo scenario mondiale. E in questo scenario è mutata anche l’Italia, che «sta vivendo una delle più lunghe recessioni economiche e occupazionali». A dimostrarlo, la crescita dei flussi migratori trasversale a tutte le classi di età. In particolare, si legge nel Rapporto, tra gli italiani all’estero 62.797 sono in età lavorativa, vale a dire tra i 18 e i 49 anni; i minori sono 20.145 e di questi il 12,8% ha meno di 10 anni; hanno più di 65 anni 7.205 persone, di cui 685 hanno più di 85 anni. Tra questi ultimi il 54,2% sono donne.
«I giovani, i lavoratori, le famiglie, persino gli anziani sono in partenza». In dieci anni si è passati dai 3.106.251 iscritti all’Aire (dato del 2006) ai 4.636647 del 2015 con una crescita del +49,3% in dieci anni. La crescita ha riguardato tutti i continenti ma in particolar modo l’Europa e l’America. Significativo il dinamismo dell’Asia negli ultimi anni. I Paesi che, nel mondo, accolgono le comunità di italiani più numerose sono l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Protagonisti dei flussi più recenti anche il Brasile e il Regno Unito, pure se lontani e diversi. 
6 ottobre 2015