All’Accademia di Santa Cecilia in scena Pappano

Continua la stagione inaugurata a ottobre, con 28 concerti. Il direttore anglo-italiano propone Alban Berg e Mozart. Agevolazioni per avvicinare i giovani alla musica classica

Tra le più antiche istituzioni musicali al mondo, per la stagione sinfonica 2018/2019 l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia mette in cartellone ben 28 concerti. Inaugurata ad ottobre con “West Side Story”, che si ispira alla tragedia shakespeariana di “Romeo e Giulietta”, a dirigere la versione concertata del musical di Bernstein c’era l’anglo-italiano Sir Antonio Pappano. Direttore musicale e già presidente onorario di Santa Cecilia dal 1983 al 1990, Pappano è in sala anche il 24 gennaio, insieme a Gil Shaham, per l’esecuzione del Concerto per violino “Alla memoria di un angelo” di Alban Berg e del “Requiem” K626, opera ultima e incompiuta del morente Mozart. Sul palco saliranno i solisti Mariangela Sicilia (soprano), Sonia Prina (mezzosoprano), Frédéric Antoun (tenore), Georg Zeppenfeld (basso) e il Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, istruito da Ciro Visco, che affiancherà l’Orchestra in undici produzioni.

Mozart è il protagonista anche dei concerti del 18 aprile, diretto dal clavicembalista olandese Ton Koopman, e del 14 febbraio, con Fabio Biondi nella doppia veste di direttore e violino solista in un repertorio dedicato ai viaggi del compositore salisburghese (Sinfonia n. 31 “Parigi” e Sinfonia n. 36 “Linz”). Altro appuntamento della seconda scuola di Vienna con il Maestro baronetto, a febbraio, per  “Un americano a Parigi”: nel programma, che si avvale della partecipazione del virtuoso Conrad Tao al pianoforte, ci sono Schönberg e Gershwin, il codificatore della Dodecafonia e il più grande ideatore di songs per musical e bar club, compositori musicalmente distanti, quasi opposti, ma amici nel privato. Una stima, quella che ebbero l’uno dell’altro, di cui resta traccia nel commovente elogio funebre di Schönberg per il più giovane collega il quale aveva avuto un ruolo fondamentale, sul fronte finanziario, per favorire la sua fuga dalla Germania nazista verso gli Stati Uniti. In scaletta figurano alcuni capisaldi della loro produzione: “Verklärte Nacht” (Notte trasfigurata),
scritta da Schönberg ispirandosi a una poesia di Richard Deheml che narra la vicenda di una donna che confessa al suo uomo di portare in grembo un figlio non suo, mentre di Gershwin si ascolteranno le pagine più note: “Rhapsody in Blue” e “An American in Paris”, che coniugano in modo entusiasmante il jazz con la musica sinfonica.

Di nuovo Pappano: il 26 aprile, con la monumentale “Sinfonia n. 8” di Bruckner, il 9 maggio insieme alla violinista Lisa Batiashvili – già artista in residence – nel “Concerto per violino n.1” di Bartók e il 4 giugno con il “Te Deum“ di Haydn e la cantata “Giovanna D’Arco” di Rossini interpretati dal mezzosoprano statunitense Joyce DiDonato. Tra le produzioni affidate invece al Direttore ospite principale dell’Accademia, il finlandese Mikko Franck si ricordano l’appuntamento del 7 febbraio, dedicato interamente a Ravel – che include il pirotecnico “Concerto in Sol” interpretato dall’estro di Jean-Yves Thibaudet – e quello del 30 maggio con l’esecuzione della Sinfonia n. 2 “Resurrezione” di Mahler.

Fra i protagonisti della stagione non mancano altri grandi Maestri, come Daniele Gatti  (che a maggio dirige Brahms), il Direttore Onorario Yuri Temirkanov impegnato il 16 maggio alla guida della Filarmonica di San Pietroburgo con un programma russo nel “Concerto per violino” di Čajkovskij interpretato da Sayaka Shoji. Non mancheranno grandi star in veste solistica come Joshua Bell (il 21 febbraio per Dvorak) ed Emanuel Ax (il 7 marzo per  Beethoven). La contemporanea vedrà invece una commissione dell’Accademia a Ivan Fedele e un omaggio a Goffredo Petrassi, esponente della scuola musicale romana e una delle figure più importanti del Novecento musicale italiano del quale il 28 febbraio verrà eseguito “Noche oscura”. Da segnalare a metà marzo il debutto sul podio di Santa Cecilia di Sir John Eliot Gardiner, che dirige per la prima volta l’Orchestra romana con un programma tutto dedicato a Berlioz: “Carnevale romano” e l’”Aroldo in Italia”, la Sinfonia con viola solista ispirata dalla lettura del “Childe Harold’s Pilgrimage” di Lord Byron. Altra grande
bacchetta, Gustavo Dudamel che il 15 giugno chiude la stagione dirigendo l’Ouverture Egmont e le Sinfonie n.4 e n.7 di Beethoven, mentre è già atteso il cartellone 2019/2020 che inaugurerà, come ha rivelato il sovrintendente Michele dell’Ongaro, con la “Grande messe des morts” di Berlioz  per i 150 anni dalla morte del grande compositore francese.

Novità, infine, per avvicinare più giovani alla musica classica: gli under 18 potranno accedere gratuitamente ai concerti se accompagnati da un maggiorenne (che potrà acquistare un biglietto con la riduzione del 10%).

25 gennaio 2019