Fisichella: il Giubileo, «occasione per una vera rinascita»

Il pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione al Corso di specializzazione in informazione religiosa della Santa Croce. Da Angelucci (Roma Capitale), l’auspicio di un dialogo proficuo con la diocesi. Da settembre un’app dedicata e la carta dei servizi

Tre i tratti fondamentali e rilevanti del Giubileo del 2025 – «spirituale, ecclesiale e sociale» – deducibili 174dalle linee orientative di Papa Francesco per questo Anno Santo175. A illustrarli è stato questa mattina, 26 maggio, l’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione, intervenendo al X Corso di specializzazione in informazione religiosa, promosso dalla Pontificia Università della Santa Croce. «Primariamente – ha affermato – il Giubileo è un evento del e per il popolo di Dio, non per un’élite della Chiesa, che chiede l’indulgenza. Consiste nel pellegrinaggio sulla tomba dei santi Pietro e Paolo e nell’attraversamento della Porta Santa, che rimanda a Cristo e ne è l’emblema», strumento per arrivare al Padre. Per questo, ha continuato Fisichella, ricordando che «in occasione del Giubileo della misericordia, nel 2016, sono stati più di 22 milioni i pellegrini che hanno passato la Porta Santa, stiamo pensando a dei momenti significativi perché non sia qualcosa di meccanico, di cui non ci si rende nemmeno conto» e, sempre per dare valore all’esperienza spirituale, «ci sarà un percorso per un pellegrinaggio da Castel Sant’Angelo fino alla basilica di San Pietro», perché è vero che «il pellegrino a Roma diventa poi anche turista, ma anche il turista, vedendo la devozione di chi incontra, può diventare pellegrino», considerato che «gli uomini e le nazioni sono tutti “homo viator”, dunque inseriti in un cammino che spesso, però, non ha un progetto né un senso».

Da qui l’importanza per la Chiesa di mettersi essa stessa «in cammino con le speranze e le angosce di tutti gli uomini – sono ancora le parole di Fisichella -, sentendosi chiamata a essere segno di un amore più grande, perché è nostro il compito di tenere accesa la fiaccola della speranza», facendo così del Giubileo un’occasione per «favorire la ricomposizione di un clima di vera rinascita», proprio alla luce del tema guida scelto per l’Anno Santo: “Pellegrini di speranza”. Ribadendo ancora che « il Giubileo non si pone al di fuori della vita ma coglie le istanze, le aspettative, le esigenze e i desideri del popolo di Dio», l’arcivescovo ha evidenziato come tutti – e più ancora i responsabili della comunicazione – sono chiamati a operare «per agevolare il desiderio di fede del popolo di Dio» più che ad analizzare «i lavori e le opere di restauro che interesseranno il Comune e la città di Roma, aspetto,  seppure importante, contingente». Ha espresso a questo proposito «la volontà di dare valore primariamente alla dimensione spirituale del Giubileo» Mariano Angelucci, vicepresidente vicario della Commissione Giubileo di Roma Capitale, segnalando il desiderio di «poter creare delle occasioni di scambio e confronto in termini di collaborazione», guardando quindi a un dialogo che possa essere proficuo con le istituzioni ecclesiali, a partire dalla diocesi di Roma.

Consapevole della necessità di «avere un piano efficace e lungimirante» per far fronte, «in collaborazione anche con la Regione e con il governo», al «numero enorme di pellegrini che raggiungeranno Roma», Fisichella ha poi anticipato che «oltre al portale dedicato, da settembre sarà disponibile un’app e la possibilità di registrarsi alla Casa del pellegrino, per avere accoglienza e un punto di riferimento, anche guardando alla necessità di garantire una adeguata assistenza medica». Ancora, sarà disponibile «una carta dei servizi, che si acquisterà con una piccola offerta da parte del pellegrino – ha anticipato ancora l’arcivescovo – , e che consentirà di avere garantiti servizi a costi che non gravino della speculazione legata spesso ai grandi eventi come sarà il Giubileo».

Infine, sul piano della preparazione legata ai contenuti, rispetto ai quali Papa Francesco ha voluto rimandare “alle radici”, «recuperando soprattutto la Costituzione pastorale Gaudium et spes», Fisichella ha reso noto che «oltre ai già diffusi 34 “Quaderni del Concilio”, pensati per rendere chiaro a tutti in modo semplice che il Vaticano II è stato un evento che ha trasformato la storia della Chiesa del XX e XXI secolo», da settembre «saranno pronti altri 9 volumetti dedicati alla preghiera».

26 maggio 2023