Grandi (Unhcr): «Tutti hanno diritto a sicurezza e cibo»

L’appello dell’Alto Commissario Onu per i rifugiati da Aleppo (Siria) ai donatori: «Continuate a supportarci per permetterci di assicurare assistenza al popolo siriano»

Attirare l’attenzione della comunità internazionale sui 14,6 milioni di persone che necessitano di assistenza umanitaria in tutta la Siria, di cui oltre 6,9 milioni sono sfollati interni. Questo l’obiettivo che ha portato nel Paese Filippo Grandi, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: una visita di due giorni, conclusa ieri, 14 settembre, nella quale ha visitato Aleppo e le aree circostanti, incontrando famiglie che gli hanno raccontato le crescenti difficoltà a cui devono fare fronte per sostentare i propri figli. Alcune di queste erano ancora sfollate; altre avevano fatto ritorno, dopo essersi allontanate dalle loro case o essere fuggite all’estero.

Al momento circa il 90% dei siriani vive al di sotto della soglia di povertà. Negli ultimi 11 anni, oltre 13 milioni di persone sono state costrette a fuggire dal Paese; 5,5 milioni i rifugiati accolti in cinque Paesi limitrofi. «È diritto di tutti vivere al sicuro e avere accesso a cibo, mezzi essenziali di sostentamento, acqua, alloggio e calore – le parole di Grandi -. È questo il motivo per cui da Aleppo rivolgo un appello ai donatori affinché continuino a supportarci per permetterci di assicurare assistenza umanitaria al popolo siriano, specialmente con l’inverno alle porte. L’Unhcr, insieme ad altre agenzie Onu, ong e partner locali, sta lavorando senza sosta per assicurare aiuto – ha aggiunto -. Sebbene sul piano politico e della sicurezza la situazione in Siria e nella regione resti complessa, è necessario che le operazioni di risposta umanitaria non siano condizionate da considerazioni di carattere politico».

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, da parte sua, in Siria assicura protezione e assistenza a sfollati interni, persone che hanno fatto ritorno, rifugiati e apolidi, sulla base delle esigenze e delle vulnerabilità individuate. Come Budoor Kero, vedova e madre di 4 bambini, in passato costretta a fuggire e ora ritornata per vivere insieme agli anziani genitori. L’Alto Commissario l’ha incontrata ad Aleppo. La donna, priva di fonti di reddito e costretta in una casa senza elettricità e dotata di poca acqua corrente, gli ha confidato l’impossibilità di soddisfare un’esigenza quotidiana: procurarsi cibo sufficiente per i figli e mandarli a scuola. A lei e ai siriani più vulnerabili vanno gli aiuti di Unhcr e partner: coperte, materassi e lampade a energia solare, che permettono ai figli di Budoor di fare i compiti la sera.

Durante la visita, Grandi ha tenuto incontri con funzionari del governo siriano, tra cui il ministro per gli Affari esteri e gli espatriati Faisal Al-Mekdad. «Ho potuto riscontrare la forza, la resilienza e le energie eccezionali di siriani ordinari che cercano duramente di costruire un futuro migliore per se stessi e per i propri figli, nonostante le sfide straordinarie a cui devono far fronte – ha dichiarato l’Alto Commissario al termine dei due giorni di visita -. Finché si troveranno a fronteggiare queste avversità, dovremmo dare loro aiuto e speranza». Per continuare a farlo, fornendo assistenza a rifugiati e sfollati interni in Siria e nei Paesi di accoglienza limitrofi fino alla fine dell’anno, l’Unhcr necessita con urgenza di 271 milioni di dollari. In caso contrario, sarà inevitabile «tagliare aiuti essenziali e di importanza vitale», avvertono dall’Agenzia Onu.

15 settembre 2022