Il Natale della Caritas accanto ai «feriti della vita»
La Messa del cardinale Vallini, il pranzo a Villa Glori dei malati di Aids con i senza tetto, il grande impegno dei volontari
La Messa del cardinale Vallini, il pranzo a Villa Glori dei malati di Aids con i senza tetto, il grande impegno dei volontari
Il Natale alla Caritas è cominciato con un evento straordinario, l’incontro con Papa Francesco all’ostello e alla mensa della Stazione Termini. Un momento a cui le persone accolte dalla Caritas diocesana si sono preparate da giorni: «Papa Francesco ha tenuto ad incontrare loro, per questo li abbiamo coinvolti nell’organizzazione e li abbiamo resi protagonisti», racconta Roberta Molina, responsabile dell’accoglienza. Gli ospiti hanno organizzato il coro per la Messa e si sono occupati dei preparativi, ma soprattutto hanno voluto capire a fondo questo gesto: «Sono felici, ma soprattutto sono consapevoli – aggiunge la responsabile –. Non è stata tanto un’assegnazione di compiti, ma un accompagnamento spirituale, che abbiamo realizzato incontrandoli e rispondendo alle loro domande e curiosità».
Dopo l’apertura della Porta Santa, un altro evento importante sarà la Messa del 24 dicembre, sempre all’ostello di Termini, alle 16.30. Sarà celebrata dal cardinale Agostino Vallini e saranno presenti il presidente della Regione, Luca Zingaretti, e il prefetto di Roma, Franco Gabrielli. Gli eventi straordinari non mancheranno, ma è la normalità che sta a cuore alla Caritas. «Sono persone ferite dalla vita, con situazioni di disagio particolari», spiega Molina, parlando degli ospiti. Il primo gennaio, racconta Massimo Raimondi, responsabile delle case famiglia della Caritas per malati di Aids a Villa Glori, è in programma il consueto pranzo in cui i malati che risiedono nella residenza festeggeranno il Capodanno con i senza tetto. Molte delle persone che vivono nella casa famiglia vengono dalla strada e vogliono stare vicino a chi vive nella loro passata situazione: «Gli invitati sono persone che conoscono e con cui hanno vissuto. È un modo per condividere questa loro fortuna di avere una casa e un tetto, rinunciano al Cenone per offrire il pranzo il primo dell’anno».
Il periodo natalizio, spiega Molina, è un momento particolarmente delicato: «Le feste sono momenti che si trascorrono in famiglia, cerchiamo di dare una normalità amicale e familiare a tutti loro». I volontari hanno le porte aperte. A chi presta servizio abitualmente si aggiungeranno centinaia di persone che desiderano passare Natale o Capodanno aiutando in uno dei centri: «Alla Cittadella della Carità – racconta Gianni Pizzuti, responsabile del volontariato – abbiamo una foresteria e accogliamo i gruppi che provengono da fuori Roma». I prenotati sono già moltissimi: «Solamente nelle due settimane delle feste ci saranno 15 gruppi» e in occasione del Giubileo probabilmente arriveranno anche da altri Paesi.
A Roma, la Caritas svolge opera di sensibilizzazione tutto l’anno in molte scuole, e i ragazzi, dice ancora Pizzuti, hanno avuto la possibilità di visitare i centri e di fare volontariato nelle mense. Adesso, in occasione delle festività, stanno partecipando alla raccolta alimentare per gli Empori della solidarietà, ma chiunque può farsi avanti in qualsiasi momento dell’anno: «I volontari non ci sono solo per le feste – tiene a sottolineare Molina – ma sempre. Ragazzi anche molto giovani sono volontari abituali, bisogna sapere che è una cosa normale».
21 dicembre 2015