Il Papa santo Giovanni Paolo II “raccontato” da Navarro Valls

Presentato il libro postumo del portavoce di Wojtyla, per 22 anni direttore della Sala stampa vaticana. Il filo conduttore: il rapporto con il pontefice. La “decana” dei vaticanisti Alazraki: «La comunicazione è imprescindibile per la società e anche per la Chiesa»

“I miei anni con Giovanni Paolo II. Note personali”. Si intitola così il libro di Joaquin Navarro Valls, per 22 anni direttore della Sala stampa vaticana e portavoce del santo Papa polacco pubblicato da Mondadori, presentato ieri, 5 giugno, nell’Aula magna della Pontificia Università della Santa Croce (Pusc). Un volume pubblicato postumo per rispettare la volontà dell’autore, come ha spiegato il curatore Diego Contreras, professore di Analisi e pratica dell’informazione nella facoltà di Comunicazione dello stesso ateneo. «Durante i 22 anni del suo servizio Navarro prendeva molti appunti – ha ricordato -. Non di tutti gli eventi, perché è stato un pontificato molto lungo, ma alla fine si tratta di circa 600 pagine. Non sapeva esattamente cosa ne avrebbe fatto ma gli sembrava giusto, poiché era stato testimone di tanti fatti da una posizione unica.

Diego Contreras, presentazione libro tratto dalle note di Navarro Valls, 5 giugno 2023
Diego Contreras

Un editore americano gli chiese di scrivere un libro di memorie – ha continuato -. Firmò un precontratto, pensando di riuscire in qualche settimana a prepararlo, poi si rese conto che era un lavoro molto più lungo e rinunciò al milione di dollari che gli era stato proposto. Voleva tornare alla medicina, suo primo amore», tanto che negli ultimi anni lavorò al Campus Bio – medico. Quindi «lasciò da parte gli appunti senza perderli di vista. Ma non voleva pubblicarli mentre era vivo. Non voleva porsi come modello, diceva: “A chi può interessare?”». Per convincerlo del contrario, è stato «decisivo» un altro docente della Pusc: Marc Carroggio. «Lo scorso autunno abbiamo contattato il fratello Rafael e abbiamo convenuto che fosse passato tempo sufficiente per rispettare la volontà di Navarro e così siamo arrivati alla pubblicazione», ha riferito il curatore.

Valentina Alazraki, presentazione libro tratto dalle note di Navarro Valls, 5 giugno 2023
Valentina Alazraki

In un saluto inviato per l’occasione, letto dal rettore della Pusc Luis Navarro, il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha ricordato la «grande umanità», il «notevole spessore umano», di un «competente e apprezzato comunicatore», nonché la «dedizione alla Sede apostolica» e il rapporto con Giovanni Paolo II. E proprio questo rapporto è il filo conduttore del libro, come ha sottolineato Valentina Alazraki, giornalista messicana “decana” dei vaticanisti, che con Navarro ha collaborato, prima ancora che divenisse portavoce, alla stampa estera: «È un libro su Giovanni Paolo II, non di Joaquin – ha detto -. Navarro non era “un” portavoce ma “il” portavoce”. Puntava su una informazione “proattiva” e non reattiva. Diceva che aveva più lavoro in tempi di pace che in momenti di emergenza informativa».

A presentare il libro c’erano anche Giovanni Grasso, portavoce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il successore di Navarro alla direzione della Sala stampa padre Federico Lombardi, Lina Petri, stretta collaboratrice di Navarro, e l’ex sindaco di Roma all’epoca del Giubileo del 2000 Francesco Rutelli. «Non è stato un giornalista cattolico ma un cattolico giornalista», ha sottolineato Grasso ricordando il profilo di Navarro. «Il primo portavoce del Papa che ha capito l’importanza della comunicazione in anticipo sulla politica. Ha incarnato la figura del portavoce moderno con largo anticipo, quando ancora in Italia non esisteva».

Federico Lombardi, presentazione libro tratto dalle note di Navarro Valls, 5 giugno 2023
Federico Lombardi

Per padre Lombardi il libro «non è una storia del papato di Giovanni Paolo II. Ci sono moltissimi suggerimenti per lo studio della comunicazione istituzionale ma non è un trattato sulla comunicazione della Santa Sede. Emergono invece le relazioni strette, intense con Giovanni Paolo II, la ricchezza di quello che ne ha ricavato, la capacità di farci vedere l’umanità nella sua santità». Ancora, Lombardi ha messo in evidenza la novità del «sistema delle cene di lavoro, aspetto importante della comunicazione informale».

Quando Navarro presentò le dimissioni a Benedetto XVI, il Papa gli chiese se una donna potesse dirigere la Sala Stampa. E tra le valide collaboratrici, il giornalista spagnolo indicò Lina Petri, con cui aveva una stretta collaborazione dal 1990: «Siamo stati privilegiati – ha raccontato -. Eravamo un piccolo gruppo, molto battagliero, elastici nel cambiamento. Era bravo a trovare il lato positivo in ogni persona ed eravamo molto motivati. Aveva l’umiltà di riconoscere gli errori ed era attento ai nostri bisogni. L’affetto si sentiva nei dettagli», ha concluso.

6 giugno 2023