“Popoli fratelli”, nel mondo che sta uscendo dalla pandemia

L’Incontro internazionale di preghiera per la pace promosso da Sant’Egidio, il 6 e 7 ottobre a Roma. L’intervento del Papa e degli altri leader religiosi

«Vorremmo aprire una prospettiva per guardare insieme al mondo che sta uscendo dalla pandemia». Il presidente della Comunità di Sant’Egidio ha usato queste parole per presentare, ieri, 27 settembre, il 35° Incontro internazionale di preghiera per la pace promosso dalla Comunità, in programma il 6 e 7 ottobre a Roma. Il tema scelto: “Popoli fratelli, terra futura. Religioni e culture in dialogo». L’appuntamento infatti vedrà coinvolti accanto ai leader religiosi anche personalità della cultura e delle istituzioni di 40 Paesi del mondo. Tra i rappresentati delle religioni, su tutti Papa Francesco, che nella parte conclusiva dell’Incontro, il pomeriggio del 7 ottobre, davanti al Colosseo, presenzierà la preghiera ecumenica dei cristiani, prima di unirsi ai leader delle altre religioni mondiali come il grande imam dell’università di Al Azar (Il Cairo) Al Tayyeb, il patriarca ortodosso Bartolomeo I e il presidente della conferenza dei rabbini europei Pinchas Goldschmidt, insieme a esponenti buddisti e induisti. La cerimonia finale sarà introdotta dagli interventi del fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e della cancelliera tedesca Angela Merkel. Invitato anche il presidente del consiglio Mario Draghi.

«C’è bisogno di incontrarsi di persona all’insegna del dialogo tra i leader delle diverse religioni per guardare al futuro, ma anche di ascoltare insieme il grido degli ultimi per capire il vero stato del mondo – ancora le parole di Impagliazzo -. I temi della fraternità universale e della cura dell’ambiente emergono con chiarezza come preoccupazione comune di tutte le religioni e al tempo stesso come via d’uscita dalla pandemia». Proprio per questo, all’incontro parteciperanno persone di ogni età, tra cui studenti liceali e universitari e centinaia di giovani da tutta Europa. Nelle parole del presidente di Sant’Egidio, è «un importante segno di ripartenza e di interesse per la pace. Non si tratta solo di ascoltare la sete di pace che sale da tanti Paesi in guerra – ha commentato – ma anche di incoraggiare gli operatori di pace sparsi nel mondo, per lavorare insieme al superamento della guerra».

Trentacinque anni dopo la storica giornata voluta da Giovanni Paolo II ad Assisi, nel 1986, con il primo incontro tra i leader religiosi del mondo, continua dunque il cammino promosso da Sant’Egidio nello “spirito di Assisi”. L’inaugurazione dell’appuntamento di quest’anno è in programma nel pomeriggio del 6 ottobre al centro congressi La Nuvola, all’Eur. Si prosegue quindi, la mattina del 7 ottobre, con 4 forum dedicati a dialogo, pace, ambiente e giovani generazioni a cui parteciperanno, tra gli altri, anche l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, il ministro italiano  dell’Interno Luciana Lamorgese, il consigliere speciale del segretario generale dell’Onu Jeffrey Sachs e il ministro degli Esteri della Tanzania Liberata Mulamula.

28 settembre 2021