Terremoto in Croazia, i vescovi vicini «alla sofferenza della popolazione»

Caritas: «Gravi danni a Zagabria e Sisak. Colpiti anche edifici religiosi, ospedali, asili, case di riposo». Il cardinale Bozanic (Zagabria): «Solidarietà»

Dopo il sisma di magnitudo 6.2 che ha colpito ieri, 29 dicembre, la Croazia, dalla Conferenza episcopale del Paese è arrivato immediatamente, attraverso il presidente Zelimir Puljic, arcivescovo di Zadar, un messaggio di solidarietà, rilasciato alla radio cattolica croata Hkr. «Preghiamo il Signore, siamo partecipi alla sofferenza della gente, non siete soli. Tutti i croati sono vicini spiritualmente ai colpiti del terremoto», ha aggiunto il presule, esprimendo vicinanza «anche ai soccorritori, ai militari, ai pompieri, ai volontari, fino ai responsabili dei vari servizi».

Dall’arcivescovo Puljic parole di solidarietà, in particolare, per l’arcivescovo di Zagabria il cardinale Josip Bozanic e per il vescovo di Sisak Vlado Kosic, pastori delle zone più colpite, insieme alle condoglianze ai familiari della ragazza di 12 anni morta sotto le macerie. «Coraggio croati – ha detto -, non siete soli. C’è la Provvidenza divina che segue la storia delle persone e delle nazioni e vi accompagnerà anche in questi tempi difficili».

Immediatamente allertata la rete Caritas, da cui arrivano le notizie sui danni. «Dalle prime informazioni – rendono noto – risultano devastate ampie zone di Petrinja e della vicina città di Sisak, moltissimi danni sono segnalati a Zagabria, non solo nelle case ma anche in molte strutture pubbliche: ospedali, asili, case di riposo, ministeri. Anche vari edifici religiosi risultano gravemente danneggiati, in particolare nell’arcidiocesi di Zagabria e nella diocesi di Sisak». Proprio Petrinja – a poco meno di 50 chilometri dalla Capitale Zagabria – è stata l’epicentro del sisma ma danni materiali sono segnalati anche in altre cittadine croate e in alcuni paesi della vicina Bosnia ed Erzegovina.

Si calcola che il terremoto di ieri sia stato circa 30 volte più potente di quello del marzo scorso. Da Caritas italiana, che segue l’evolversi della situazione ed è in contatto con Carita Croazia, spiegano che «la sequenza di terremoti negli ultimi mesi aveva già reso molto fragili le infrastrutture e le abitazioni della zona». Il terremoto di ieri quindi ha provocato «numerosi danni materiali». In queste prime ore Caritas Croazia sta cercando di organizzare il primo aiuto insieme alle Caritas diocesane locali – in particolare quelle di Zagabria e di Sisak – ma le condizioni rendono molto difficile il lavoro per la mancanza di elettricità e collegamenti telefonici stabili. Intanto la direttrice della Caritas diocesana di Sisak Kristina Radic conferma: «Ho fatto un giro di persona per la città e la situazione è molto grave».

Dall’arcivescovo di Zagabria il cardinale Josip Bozanic arriva un appello alla solidarietà verso le persone colpite dal sisma, «perché il cuore umano è aperto al bene. In questa prova – afferma – Dio mostrerà una nuova speranza che diventa evidente in modo particolare nei tempi difficili. Il mio appello di solidarietà è soprattutto nei confronti delle famiglie, dei bambini, dei giovani, anziani e dei malati». E alle parole il porporato aggiunge i fatti: ha ordinato infatti lo stanziamento di un aiuto urgente per le persone colpite dal terremoto. L’assistenza sarà fornita tramite la Caritas dell’arcidiocesi di Zagabria che la farà arrivare alla diocesi di Sisak per i bisognosi.

In un video online sul sito dell’arcidiocesi Bozanic racconta che «dalle immagini vediamo Petrinja città distrutta, Sisak e tutta la zona. Molte persone sono rimaste senza casa, di questo dobbiamo occuparci ora». Il cardinale ha riferito anche di «danni a Zagabria ma bisogna pensare prima a Sisak, che è la zona più colpita».

30 dicembre 2020