Una “Tavolata senza muri” per dire no al razzismo

In via della Conciliazione oltre mille persone di varia nazionalità hanno condiviso il pasto per ribadire che in Italia nessuno è escluso. L’evento voluto da Focsiv, Municipio I e Masci

Una risposta forte al razzismo. Un’occasione per abbattere i muri dell’odio e dell’intolleranza e innalzare quelli della solidarietà e dell’inclusione sociale. Sabato 15 giugno via della Conciliazione si è tinta di giallo, colore scelto per le tovaglie della seconda edizione della “Tavolata italiana senza muri” promossa da Focsiv-Volontari nel mondo, Municipio Roma I-Centro storico e Masci (Movimento adulti scout cattolici). Tra via della Traspontina e via Rusticucci, con la basilica di San Pietro a fare da sfondo, due lunghe tavolate parallele, di 270 metri l’una, hanno ospitato oltre mille persone appartenenti a varie nazionalità che davanti ad un piatto di pasta hanno condiviso esperienze di vita per sottolineare che in Italia nessuno è escluso.

Patrocinato dall’Anci (Associazione comuni italiani) e dall’Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani), l’evento si è svolto contemporaneamente in 23 città italiane grazie anche al contributo del Progetto Volti delle Migrazioni cofinanziato dall’Unione Europea e dal quotidiano Avvenire in qualità di media partner. Sotto il sole cocente oltre duecento volontari, appartenenti a 38 associazioni, hanno servito residenti, turisti, immigrati, senza dimora che seduti uno accanto all’altro hanno voluto dire all’opinione pubblica che in Italia «non si può parlare di razze perché siamo tutti una famiglia», come ha affermato monsignor Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento e assistente ecclesiastico di Focsiv. Rimarcando che il mondo «è un grande villaggio nel quale gli scambi culturali arricchiscono» ha sottolineato che i bambini, gli adolescenti, gli uomini e le donne «sono tutti uguali, la sfumatura della pelle è una cosa secondaria».

Stare insieme seduti a tavola «azzera le differenze e apre al dialogo», ha spiegato il direttore della Caritas diocesana, don Benoni Ambarus, intervenuto alla manifestazione anche in rappresentanza del cardinale vicario Angelo De Donatis. Condividere lo stesso pasto è «un gesto estremamente evangelico – ha aggiunto – ben vengano esperienze simili, dovremmo proporle nei nostri condomini e nelle nostre piazze perché stiamo dimenticando la bella politica del mangiare insieme». Tra i rappresentanti politici intervenuti alla Tavolata, animata dalle note della Banda Testaccio, Silvia Costa, già parlamentare europeo del Pd, Laura Boldrini, deputata di Leu, il consigliere regionale Paolo Ciani. Per Sabrina Alfonsi, presidente del Municipio I, Roma «vuole essere una città che accoglie, una città solidale pronta a difendere i diritti di tutti». La manifestazione, che si è tenuta da Alessandria a Catania passando per Modena, Pescara, Chieti, Latina, Castellammare di Stabia, Matera, Molfetta è stata inoltre l’occasione per portare alla luce il lavoro di chi «tutti i giorni, in ogni parte d’Italia, testimonia con la propria vita come sia possibile abbatte i muri dell’odio e portare solidarietà», ha aggiunto Alfonsi.

Senza solidarietà «non c’è futuro» ha ribadito più volte Gianfranco Cattai, presidente Focsiv secondo il quale a pochi giorni dalla Giornata Internazionale del Rifugiato, che si celebra il 20 giugno, parte da Roma un segnale di speranza: «di fronte ai tanti muri che vengono alzati ci sono migliaia di persone che credono fermamente nell’inclusione e nell’accoglienza». Valori questi che, uniti alla collaborazione e alla solidarietà, rappresentano «l’unico antidoto efficace per sconfiggere i virus della paura e dell’odio che serpeggiano in Italia» ha concluso la presidente del Masci, Sonia Mondin.

17 giugno 2019