Al via il “Prestito della speranza 3.0”

Presentata dal cardinale Angelo Bagnasco la nuova fase dell’iniziativa nata nel 2009: «Erogati 26 milioni a favore di 4500 famiglie»

Presentata dal cardinale Angelo Bagnasco la nuova fase dell’iniziativa nata nel 2009: «Erogati 26 milioni a favore di 4500 famiglie»

Il credito sociale rivolto alle famiglie, ma anche il finanziamento verso le microimprese o le nuove iniziative imprenditoriali «capaci di creare opportunità d’investimento e nuovi posti di lavoro». Sono questi gli ingredienti del “Prestito della speranza 3.0” presentato questa mattina, giovedì 26 febbraio, dal cardinale presidente della Cei Angelo Bagnasco. «Con rispetto e forte convinzione, consapevoli del nostro dovere di Pastori – ha detto -, chiediamo ai responsabili della cosa pubblica di pensare al lavoro e all’occupazione prima di ogni altra cosa». Quindi ha illustrato le novità del progetto, avviato già alla fine del 2009, quando la crisi era ancora all’inizio.

Con questa iniziativa, ha ricordato il porporato, «volevamo costruire un ponte per le famiglie in difficoltà, che permettesse loro di superare la crisi. Dopo questi anni di esperienza sul campo, pur tra difficoltà, con 26 milioni di finanziamenti erogati a favore di 4.500 famiglie, il Prestito della Speranza rimane in Italia la più importante esperienza di microcredito con risorse private, a sostegno delle famiglie più deboli». Esperienza significativa soprattutto davanti a una crisi economica che perdura, anche se, ha rilevato il cardinale, «in sede europea vi sono segnali giudicati positivi e promettenti. Anche la notizia dell’approvazione da parte della Commissione europea della Legge di stabilità è un segnale incoraggiante e, nel contempo, un monito per la concreta attuazione delle riforme».

Quotidianamente «tocchiamo con mano come il disagio continui a tormentare moltissime famiglie che, da tempo, non arrivano a fine mese. I nostri giovani e i meno giovani conoscono l’amara esperienza di sentirsi inutili e destabilizzati, perché privi di un’occupazione e di una prospettiva sicura. Molte nostre imprese – la cui vitalità è decisiva per restituire competitività al Paese – sono logorate su più fronti, quando non costrette alla resa», ha affermato ancora il presidente Cei. Quindi ha richiamato le ultime indagini Istat che «indicano che l’incidenza della povertà e una diseguaglianza nella distribuzione del reddito, sono indicatori significativi di un Paese in affanno, che fatica a interpretare la ripresa e, quindi, a costruire il suo domani».

Questa la condizione, ben conosciuta alle Caritas diocesane, che ha portato la Cei a rilanciare il Prestito della Speranza, con la novità del finanziamento a microimprese o nuove iniziative imprenditoriali. L’emergenza lavoro e la nuova occupazione rappresentano, infatti, per Bagnasco, «gli obiettivi veri del Prestito della Speranza che, con Intesa Sanpaolo per il biennio 2015-2016, auspichiamo di poter ottenere, erogando più credito e a tassi molto contenuti a famiglie e persone in temporanea difficoltà. “Fare Impresa” sarà la proposta rivolta a enti o aziende all’inizio del loro progetto o in fase di ristrutturazione, in grado quindi di attivare investimenti privati e nuovi posti di lavoro». La Banca erogherà quadruplicato il fondo di garanzia da 25 milioni di euro messo a disposizione dalla Cei.

 

26 febbraio 2015