Francesco in Georgia e Azerbaijan con un «messaggio di pace»

Presentato in Sala stampa vaticana il viaggio del Papa, dal 30 settembre al 2 ottobre. Forte la connotazione ecumenica e interreligiosa

Il direttore della Sala stampa vaticana Greg Burke ha presentato l’imminente viaggio del Papa, dal 30 settembre al 2 ottobre. Forte la connotazione ecumenica e interreligiosa

È il 16° viaggio internazionale di Francesco quello in programma dal 30 settembre al 2 ottobre in Georgia e Azerbaijan, che sono rispettivamente il 23° e il 24° Paese a essere visitati dal Papa. Un viaggio «di pace» nel quale il pontefice «porterà un messaggio di riconciliazione per tutta la Regione». A definirlo così è il direttore della Sala stampa vaticana Greg Burke, che ieri, lunedì 26 settembre, ne ha illustrato i dettagli ai giornalisti. A cominciare dalla forte connotazione «ecumenica» in Georgia – dove i cattolici sono 112mila, vale a dire il 2,5% della popolazione a maggioranza ortodossa –  e «interreligiosa» in Azerbaijan, dove sono appena 570, cioè lo 0,01% della popolazione a maggioranza musulmana. Proprio per questo, in questo viaggio che andrà a chiudere l’abbraccio di Francesco alla regione caucasica, faranno parte del suo seguito anche i cardinali Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, e Kurt Koch, del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.

Ad accogliere il Papa all’aeroporto internazionale di Tblisi, il 30 settembre, ci sarà il patriarca di tutta la Georgia Ilia II, che Francesco incontrerà nel Palazzo del Patriarcato dopo la visita di cortesia al presidente della Repubblica e l’incontro con le autorità civili. Con lui avrà un incontro privato al termine del quale entrambi pronunceranno un discorso. Subito dopo è in programma l’incontro con la comunità assiro-caldea nella chiesa cattolica caldea di San Simone il tintore, dove il pontefice pronuncerà una preghiera per la pace in Siria e Iraq. Il giorno dopo, alla Messa nello stadio Meskhi sarà presente una delegazione della Chiesa ortodossa georgiana: una presenza che Burke ha definito «qualcosa di significativo». Quindi dopo l’incontro con i sacerdoti e i religiosi nella chiesa latina dell’Assunta e la visita al Centro di assistenza dei Camilliani, il Papa visiterà la cattedrale patriarcale di Mskheta, centro spirituale della Chiesa ortodossa, dove di nuovo prenderanno la parola il Papa e il Patriarca.

Il 2 ottobre è il giorno dell’arrivo di Francesco a Baku, in Azerbaijan, dopo solo un’ora di volo da Tblisi. Il primo appuntamento è la celebrazione della Messa nella piccola chiesa dell’Immacolata nel Centro salesiano a Baku, dove il Papa reciterà l’angelus. Dopo i vari incontri di protocollo con presidente della Repubblica e autorità, Francesco avrà un incontro privato con lo sceicco dei musulmani del Caucaso nella moschea “Heydar Aliyev”, al quale seguirà un incontro interreligioso con altre comunità religiose dove prenderanno la parola lo sceicco e il Papa. Riguardo alla situazione di conflitto ancora in atto tra Azerbaijan e Armenia per la regione del Nagorno-Karabakh, Burke ha detto di non poter anticipare se il Papa dirà qualcosa: è consuetudine della Santa Sede, ha evidenziato, «cercare di volare alto quando ci sono le dispute». Per il momento non si può far altro che «aspettare e vedere».

27 settembre 2016