Il cardinale Parolin: attacchi mediatici «isterici» contro la Chiesa

Alla Radio Vaticana il segretario di Stato Vaticano torna sui documenti trafugati. «Atmosfera pesante, ma il Signore sa scrivere dritto tra le righe storte»

Alla Radio Vaticana il segretario di Stato Vaticano torna sulla questione dei documenti trafugati. «Atmosfera pesante, ma il Signore sa scrivere dritto tra le righe storte»

«Se leggiamo la stampa, vediamo attacchi forse poco ragionati, poco pensati, molto emotivi, per non dire isterici». Non usa mezzi termini il cardiale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, per raccontare in un’intervista alla Radio Vaticana l’«atmosfera pesante» nata dalle polemiche degli ultimi giorni: dalla questione dei documenti trafugati, ampiamente pubblicati in due libri appena dati alle stampe, alle notizie circolate – e poi rigorosamente smentite – sul coinvolgimento di alti prelati in indagini della procura, e così via. «Non credo – le parole di Parolin – che queste polemiche possano creare un’atmosfera serena».

Il porporato richiama alla memoria un preoverbio: “Il Signore sa scrivere dritto tra le righe storte”. «Certamente – osserva – non credo che questi siano attacchi ben intenzionati. Sono attacchi alla Chiesa. Possono tradursi o trasformarsi in un bene se li sappiamo anche accogliere con quello spirito di conversione e di ritorno al Vangelo che il Signore ci chiede. Io cercherei di cogliere proprio questo aspetto perché di conversione abbiamo tutti e sempre bisogno». Quindi si sofferma sulle parole di Francesco nell’Angelus dell’8 novembre per evidenziare che «cambiare le cose è sempre difficile perché tutti siamo tentati di proseguire nella nostra tranquillità. Ci sono da vincere, in questo senso, delle resistenze». Né fisiologiche né patologiche, ma comunque «presenti», da affrontare «in maniera costruttiva, in modo che possano trasformarsi. Credo sia questa la chiave di volta di questa vicenda: trasformare quelle che possono essere le normali resistenze di fronte ai cambiamenti in strumenti di riforma – conclude -. E tutti hanno questo desiderio di cambiare in meglio. Quel miglioramento che il Papa ha chiesto alla Curia».

11 novembre 2015