Il Papa: «Perdono per gli scandali a Roma e in Vaticano»

Nell’udienza del mercoledì la richiesta di scuse di Francesco. Il più «insopportabile», lo scandalo dei bambini dei bambini violati, abbandonati o non amati

Nell’udienza del mercoledì la richiesta di scuse di Francesco. Il più «insopportabile», lo scandalo dei bambini violati, abbandonati o non amati

Non ha spiegato, nel dettaglio, a quali fatti si riferisse. Si è limitato a chiedere perdono, «a nome della Chiesa», per «gli scandali che in questi ultimi tempi sono accaduti sia a Roma che in Vaticano». È iniziata così questa mattina, mercoledì 14 ottobre, la catechesi di Papa Francesco ai fedeli che affollavano piazza San Pietro per l’udienza generale del mercoledì. Con loro anche un gruppo di 700 malati, raccolti per evitare il rischio pioggia nell’Aula Paolo VI, attrezzata di maxi schermo.

Ha chiesto scusa, Francesco, per quegli scandali dei quali si parlava nei versetti del Vangelo letti dagl speaker in varie lingue: «Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all’uomo a causa del quale viene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo e gettalo via da te. È meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, anziché con due mani o due piedi essere gettato nel fuoco eterno. Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Ed è proprio quello dei bambini violati, abbandonati o non amati lo scandalo più «insopportabile», nelle parole del Papa, «in quanto essi non hanno i mezzi per decifrarlo». Nella catechesi, quindi, è tornato a lanciare il suo allarme sulle condizioni dei bambini di strada di tutto il mondo. «Noi adulti – ha detto – siamo pronti a parlare dei bambini come di una promessa della vita. Noi li facciamo venire al mondo ma cosa promettiamo loro?». L’amore, ha rilevato, «è la promessa che l’uomo e la donna fanno a ogni figlio, fin da quando è concepito nel pensiero. I bambini vengono al mondo e si aspettano di avere conferma di questa promessa: lo aspettano in modo totale, fiducioso, indifeso». E quando accade il contrario, «vengono feriti da uno “scandalo” insopportabile, tanto più grave, in quanto non hanno i mezzi per decifrarlo. Non possono capire cosa succede. Dio veglia su questa promessa, fin dal primo istante. Ricordate cosa dice Gesù? Gli Angeli dei bambini rispecchiano lo sguardo di Dio, e Dio non perde mai di vista i bambini. Guai a coloro che tradiscono la loro fiducia, guai! Il loro fiducioso abbandono alla nostra promessa, che ci impegna fin dal primo istante, ci giudica».

Con «molto rispetto per tutti» e altrettanta «franchezza», Francesco ha ggiunto anche che «la loro spontanea fiducia in Dio non dovrebbe mai essere ferita, soprattutto quando ciò avviene a motivo di una certa presunzione (più o meno inconscia) di sostituirci a Lui. Il tenero e misterioso rapporto di Dio con l’anima dei bambini non dovrebbe essere mai violato. È un rapporto reale, che Dio vuole e custodisce». L’invito dunque è a guardare i bambini «con gli occhi di Gesù», per capire «in che senso difendendo la famiglia proteggiamo l’umanità. Il punto di vista dei bambini – ha continuato – è il punto di vista del Figlio di Dio». Di qui l’invocazione finale: «La santa Madre di Gesù – per mezzo della quale il Figlio di Dio è arrivato a noi, amato e generato come un bambino – renda la Chiesa capace di seguire la via della sua maternità e della sua fede. E san Giuseppe – uomo giusto, che l’ha accolto e protetto, onorando coraggiosamente la benedizione e la promessa di Dio – ci renda tutti capaci e degni di ospitare Gesù in ogni bambino che Dio manda sulla terra».

14 ottobre 2015