Messico, il ritorno di Francesco: «Chi costruisce muri non è cristiano»

Nella conferenza stampa sull’aereo che lo ha riportato in Italia, il Papa ha risposto alle domande dei giornalisti: dalla pedofilia all’immigrazione

Nella conferenza stampa sull’aereo che lo ha riportato in Italia, il Papa ha risposto alle domande dei giornalisti: dalla pedofilia all’immigrazione

È finito sull’altare della Salus Populi Romani il lungo viaggio di Papa Francesco in Messico. Il pontefice, come ormai d’abitudine, al suo ritorno ha voluto rendere omaggio alla Vergine nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Le ultime parole di commento, prima di congedarsi dai giornalisti, il Papa le ha dette sull’aereo che lo stava riportando a casa. Nella classica conferenza stampa conclusiva non si è parlato solo di Messico ma anche dell’incontro con il Patriarca Kirill a Cuba, di politica e anche di pedofilia.

A questo proposito, relativamente al caso “Maciel”, ha definito «irresponsabile» un vescovo «che cambia parrocchia ad un sacerdote, quando si riconosce un caso di pedofilia». La «cosa migliore che possa fare» quel vescovo, «è la rinuncia». Francesco ha poi citato Benedetto XVI che da prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede «ha fatto l’indagine» sul caso in questione. Fu l’allora cardinale Ratzinger, ricorda il Papa, a dire che «bisognava pulire le “porcherie” della chiesa, le sporcizie». Fu Benedetto XVI «il coraggioso che aiutò tanti ad aprire questa porta». Il suo lavoro verrà portato avanti, in maniera approfondita, ha assicurato Francesco che ha deciso di nominare un terzo segretario aggiunto alla Dottrina della Fede «perché si occupi solo di questi casi».

Il Papa ha poi affrontato il tema dell’immigrazione. Veniva da Cidad Juarez dove la questione è molto sentita e tragicamente vissuta dai messicani che tentano di raggiungere gli Stati Uniti d’America. E proprio sull’immigrazione si sta giocando la campagna elettorale statunitense con il candidato Donald Trump che ha annunciato pesanti azioni nei confronti dei migranti. «Chi pensa soltanto a fare i muri e non a fare ponti, non è cristiana», ha commentato il Papa.

Commenti che il Papa si è rifiutato di dare, invece, sulla politica italiana. Rispondendo a una domanda sulla proposta di legge sulle unioni civili in discussione in Parlamento, Francesco ha ribadito: «il Papa non si immischia nella politica italiana, perché il Papa è per tutti e non può mettersi in politica concreta, interna di un Paese: questo è il ruolo del Papa. E quello che penso io è quello che pensa la Chiesa». Per quel che concerne la condotta di un parlamentare cattolico, ha aggiunto Francesco, «egli deve votare secondo la propria coscienza ben formata».

Sulla famiglia, su divorziati
e risposati, Francesco ha ricordato che il documento post-sinodale di imminente uscita – forse prima di Pasqua – riporterà tutto ciò che il Sinodo ha detto e spiega inoltre come fondamentale siano sempre la preparazione al matrimonio e l’educazione dei figli, coloro che sono «le vittime dei problemi della famiglia», anche quando questi problemi nascono da cause esterne, come dal bisogno di lavoro. Francesco ha rievocato poi l’incontro con le famiglie a Tuxtla per ribadire l’importanza di «integrare nella vita della Chiesa le famiglie ferite, le famiglie di risposati”, il che però non significa “fare la Comunione»: «questo sarebbe una ferita anche ai matrimoni, alla coppia” perché non permetterebbe loro di “compiere quella strada di integrazione».

In conclusione, il Papa ha spiegato
il suo desiderio di incontrare l’Imam di al Azhar, di recarsi in Cina, e poi ripercorre la grande ricchezza, storia, gioia e anche fede del popolo messicano, da capire attraverso «il fatto Guadalupe». La Madonna è lì, ha detto il Papa che molto l’ha pregata, per il mondo, per chiedere la pace: «Ho chiesto perdono, ho chiesto che la Chiesa cresca sana, ho chiesto per il popolo messicano anche; una cosa che ho chiesto tanto è che i preti siano veri preti e le suore vere suore e i vescovi veri vescovi, come il Signore ci vuole». E tutto il resto è segreto, conclude Francesco, come «le cose che un figlio dice alla Mamma».

 

19 febbraio 2016