Radio Maria sospende la trasmissione di padre Cavalcoli

Il domenicano aveva parlato del terremoto in Centro Italia come «castigo divino» causato dall’approvazione delle unioni civili. Le scuse dell’emittente

Il domenicano aveva parlato del terremoto in Centro Italia come «castigo divino» causato dall’approvazione delle unioni civili. Le scuse dell’emittente 

È stata sospesa la trasmissione di padre Giovanni Cavalcoli, domenicano collaboratore di Radio Maria che ha parlato del terremoto come “castigo divino” dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili. Nella nota si legge che «Radio Maria ritiene inaccettabile la posizione di padre Giovanni Cavalcoli riguardante il terremoto e lo sospende con effetto immediato dalla sua trasmissione mensile».

«Tale posizione – ha rimarcato nella nota Radio Maria – non è in linea con l’annuncio della misericordia che è l’essenza del cristianesimo e dell’azione pastorale di Papa Francesco. Radio Maria si scusa se tali espressioni possono aver offeso la sensibilità dei fratelli terremotati ed esprime loro piena solidarietà e vicinanza nella preghiera. Radio Mariaassicura, come già in passato, i collegamenti di preghiera con le zone terremotate per far sentire loro la vicinanza di tutta la Chiesa».

Sulla vicenda è intervenuto anche
monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, interpellato dall’agenzia Sir: «Mi pare che la stessa emittente abbia per fortuna preso le distanze da questo giudizio che abbiamo potuto leggere – ha commentato -. È un giudizio di un paganesimo senza limiti». Il 5 novembre scorso, dopo che la trasmissione di Radio24 “La zanzara” ha sollevato il caso, è intervenuto anche l’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato vaticana.

Interpellato dall’Ansa, Becciu
ha deplorato le «affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede». Becciu aveva spiegato che quelle andate in onda su Radio Maria erano affermazioni «datate al periodo precristiano e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo». «I terremotati ci perdonino, a loro solidarietà del Papa».

«Chi evoca il castigo divino
ai microfoni di Radio Maria – ha affermato l’arcivescovo Becciu – offende lo stesso nome della Madonna che dai credenti è vista come la Madre misericordiosa che si china sui figli piangenti e terge le loro lacrime soprattutto in momenti terribili come quelli del terremoto».

Nella serata di venerdì 5 novembre
era giunta anche la replica di padre Giovanni Cavalcoli, il conduttore che ha pronunciato le frasi criticate. «Sono dottore in teologia da 30 anni, ho lavorato in Vaticano con san Giovanni Paolo II – ha sottolineato alla trasmissione radiofonica “La Zanzara”– e ribadisco che peccati come l’omosessualità meritano il castigo divino, che si può manifestare anche con i terremoti».

Sulla vicenda sono intervenuti anche i Domenicani, ordine a cui appartiene il religioso: «In merito alle dichiarazioni rilasciate da frate Cavalcoli», è detto in un comunicato, «noi frati della Provincia San Domenico in Italia dell’Ordine dei Predicatori convintamente e con forza manifestiamo la nostra totale disapprovazione. Nonostante la distanza che ci separa da queste dichiarazioni sconclusionate, ci sentiamo in dovere di chiedere scusa a tutti coloro che si sono sentiti feriti e offesi. Intendiamo assicurare una volta di più la nostra vicinanza umana, il nostro aiuto materiale e la nostra fervente preghiera a tutte le vittime di questa immane tragedia».

 

7 novembre 2016