La Chiesa nazionale argentina in festa con De Donatis

Il vicario del Papa ha celebrato la Messa nella rettoria intitolata a Santa Maria Addolorata. Il rettore padre Alesso: «Punto cardine per i nostri concittadini a Roma»

La Chiesa nazionale argentina, intitolata a Santa Maria Addolorata, a piazza Buenos Aires, ha ricevuto ieri 15 settembre, la visita del cardinale vicario Angelo De Donatis, in occasione della festa patronale. Fu nel 1915 che l’allora pontefice Benedetto XV concesse al luogo di culto il titolo di Chiesa nazionale, dopo la richiesta dell’episcopato argentino. «Da allora ha sempre mantenuto la vocazione di unire i fedeli argentini», spiega padre Fabián Alesso, attuale rettore. Qui, racconta, ogni prima domenica del mese si celebra la Messa in lingua spagnola, «seguita poi da un momento conviviale, con i piatti tipici della nostra terra». Un appuntamento «sempre molto partecipato da decine di argentini provenienti un po’ da tutta la città».

Rivolgendosi ai fedeli argentini presenti e commentando il Vangelo del giorno, quello della festa della Beata Vergine Maria Addolorata, il cardinale De Donatis si è soffermato sul gesto di affidamento reciproco che Gesù fa tra Maria e Giovanni. «Cristo – ha spiegato – in quel momento ha fatto una comunione, ha creato una comunità, insegnandoci che la vera comunione è ai piedi della Croce». Il parallelismo è dunque stato quello con la comunità argentina di Roma, «poiché anche in questo ambiente bisogna vivere il senso di comunione come un dono». Per il cardinale vicario, «l’invito del Vangelo è dunque quello di passare dalla mondanità allo stare ai piedi della croce. Tornare lì sotto, per riscoprire legami veri e fedeli con chi ci sta accanto».

La Chiesa nazionale argentina è un punto di ritrovo anche per le grandi occasioni. «L’entusiasmo e la partecipazione – aggiunge il rettore – sono cresciuti dopo il 2013 con l’elezione di Papa Francesco, anche se io sono arrivato da un paio di anni e non ho vissuto direttamente quei momenti di festa e giubilo». Il prossimo 9 ottobre, invece, la comunità si ritroverà per una Messa di ringraziamento per la canonizzazione del beato Artemide Zatti, salesiano nato in Italia «ma che ha trascorso quasi tutta la sua vita in Argentina», racconta padre Alesso, così come lo scorso anno è accaduto «per la beatificazione del francescano e vescovo fra Mamerto Esquiù». Oppure per l’8 maggio, in occasione della solennità della Nuestra Señora de Lujan, la patrona d’Argentina.

Anche le festività laiche, però, sono un’occasione per ritrovarsi, come «il 25 maggio – spiega il rettore – per la festa nazionale argentina, con il Te Deum alla presenza delle autorità del nostro Paese presenti in Italia e che negli scorsi anni è stato presieduto dal cardinale Sandri», pure lui argentino. La rettoria è ovviamente «un punto cardine per i nostri concittadini a Roma», ci tiene a sottolineare padre Alesso, e «molte decine di persone la frequentano assiduamente tutte le settimane», anche se molti ancora «non la conoscono ma confidiamo – conclude – che eventi come la visita del cardinale vicario aiutino a far ritrovare interesse negli argentini che magari sono ancora lontani dalla fede».

16 settembre 2022