La famiglia e la sfida dell’equità fiscale

A Tor Vergata il convegno organizzato dall’associazione Pier Giorgio Frassati sul rapporto tra fisco e nuclei familiari. Monsignor Manto (Centro diocesano pastorale familiare): «Incentivare il modello famiglia»

Società civile e istituzioni a confronto. Tema del dibattito: l’attuale rapporto tra fisco e famiglia. Di questo si è parlato questa mattina, giovedì 11 ottobre, nella Sala del Consiglio della facoltà di Economia dell’università di Tor Vergata. Organizzato dall’associazione Pier Giorgio Frassati nella cornice della Settimana della famiglia promossa dal Forum delle associazioni familiari del Lazio, il convegno universitario si è articolato in due workshop rispettivamente dedicati alle istanze della società civile e alle risposte delle istituzioni e della politica.

Le associazioni, a nome delle famiglie, hanno chiesto in modo particolare che il governo presti maggiore attenzione alla questione dell’equità orizzontale, principio secondo il quale persone con le stesse condizioni economiche pagano la stessa imposta. In apertura della tavola rotonda sono stati ricordati i dati Istat diffusi nel febbraio scorso secondo i quali nel 2017 in Italia sono nati 464mila bambini, registrando un nuovo minimo storico e il 2% in meno rispetto al 2016, quando ci furono 473mila nascite. Quella dello scorso anno è stata la nona diminuzione consecutiva dal 2008, anno in cui all’anagrafe furono registrati 577mila bimbi. La situazione, è stato spiegato durante il dibattito, è ben diversa nei Paesi dove sono stati adottati sistemi fiscali a favore della famiglia, come la Francia, che nel 2016 ha registrato un saldo naturale positivo pari a 196mila persone a fronte del saldo naturale negativo italiano di meno 141mila unità, cresciuto a meno 183mila unità nel 2017.

La famiglia è ormai considerata «uno dei tanti problemi sociali bisognosi di assistenza», ha affermato Marco D’Agostini, presidente dell’associazione nazionale Pier Giorgio Frassati, il quale ha spiegato che l’Italia non è più una delle sette economie mondiali e presto potrebbe essere esclusa anche dalle prime 20. «Il trend demografico traina il trend economico e il nostro Paese si sta spegnendo», ha aggiunto. Per D’Agostini è necessario affrontare il tema della fiscalità per la famiglia adottando «politiche distinte da quelle avviate per il disagio sociale, sono due argomenti diversi, pertanto la famiglia deve essere posta su un piano diverso».

L’Italia è un Paese che «non investe sulla famiglia», ha ribadito Emma Ciccarelli, presidente del Forum della associazioni familiari del Lazio, la quale ha spiegato che nel Bel Paese il fenomeno dell’evasione è in parte dovuto al fatto che le famiglie non riescono a sostenere la pressione fiscale, a dimostrazione del fatto che la natalità è strettamente correlata alla fiscalità. «A Roma – ha aggiunto – aumenta il numero delle false separazioni, strada intrapresa per riuscire ad inserire i bambini all’asilo nido». È quindi necessario avviare «politiche coraggiose investendo sulla natalità e sui giovani, offrendo loro opportunità di lavoro», ha concluso Ciccarelli.

convegno fisco e famiglia, 11 ottobre 2018La famiglia «crocevia tra pubblico e privato», l’ha definita don Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale familiare del Vicariato di Roma. Per il sacerdote è necessario incentivare, soprattutto tra i giovani, il modello famiglia la cui importanza e centralità sociale oggi «è stata delegittimata». Sostenere le famiglie con adeguate politiche fiscali significa «aiutare l’economia del Paese, perché le famiglie educano anche al valore della tassazione e delle politiche fiscali». Roberto Bolzonaro, dell’Associazione famiglie italiane, si è soffermato sul “Fattore famiglia” da lui ideato per il Forum. Il meccanismo introduce un livello di reddito non tassabile che cresce proporzionalmente con l’aumentare del numero dei componenti della famiglia, secondo una scala di equivalenza. Il “Fattore famiglia” sostiene le famiglie con più figli (in modo particolare da 3 figli in su) e le famiglie mono-genitoriali, tanto più quanto il reddito familiare è basso. «Investire sulla famiglia significa investire sull’economia in generale», ha detto.

Stefano Lepri, del gruppo parlamentare Partito democratico alla Camera dei deputati, ha ricordato il disegno di legge presentato a luglio scorso che prevede l’assegno unico per i figli a carico e della dote unica per i servizi a favore dei figli a carico. Per l’onorevole quello fiscale è un tema «decisivo» per la famiglia ma «purtroppo le forze politiche hanno sempre trovato altre priorità. Vogliamo passare a un sistema più semplice e più equo attraverso queste due misure a favore della natalità e della genitorialità». Dispiacere è stato espresso da parte degli organizzatori del convegno al termine dei lavori per la mancata partecipazione di altri politici invitati. «Abbiamo invitato in modo equo rappresentati della maggioranza e dell’opposizione – ha detto D’Agostino -. Avevano assicurato la loro presenza ma non sono venuti».

11 ottobre 2018