Sant’Egidio: povertà, ora chiedono aiuto i 40enni

Le conseguenze della crisi generata dal Covid. Presentata la guida "Dove mangiare, dormire, lavarsi" e le iniziative di solidarietà della Comunità per il Natale, con il tradizionale pranzo a Santa Maria in Trastevere. Primi arrivi degli afghani grazie ai corridoi umanitari; attesi in 1.200

«Finalmente dopo la prima grande evacuazione di agosto, grazie al programma dei corridoi umanitari, stanno arrivando in questi giorni in Italia i primi profughi afghani fuggiti nei mesi scorsi dal regime talebano. È un bel regalo di Natale». Lo ha annunciato Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, aprendo questa mattina, 9 dicembre, la conferenza stampa di presentazione della nuova edizione di “Dove mangiare, dormire, lavarsi”, dei dati sull’emersione della povertà durante la pandemia, delle proposte avanzate per rispondere al fenomeno e del pranzo di Natale che quest’anno torna in presenza anche se con numeri ridotti per garantire il distanziamento. Ieri, 8 dicembre, sono arrivati i primi due profughi afghani e per la settimana prossima si attendono altre dieci persone. Impagliazzo ha spiegato che questo è solo l’inizio di «un processo che porterà in Italia 1.200 profughi», tra giovani e famiglie appartenenti a minoranze che, riusciti ad attraversare la frontiera, si sono rifugiati in Iran o Pakistan. I corridoi umanitari «stanno crescendo», le parole del presidente di Sant’Egidio, che ha ricordato l’estensione del programma a Cipro, come richiesto da Papa Francesco, e l’arrivo dei 93 stranieri provenienti dai «disastrosi e disumani» campi libici. I corridoi umanitari restano «le uniche vie legali per raggiungere l’Europa», ha aggiunto Impagliazzo, lanciando un appello alle autorità europee affinché si aprano sempre più strade per accogliere chi soffre.

Il discorso si è poi spostato sull’emergenza economica generata dal Covid-19, che ha prodotto «nuovi poveri tra famiglie con bambini piccoli e redditi insufficienti per i beni primari». Uomini e donne, in prevalenza italiani fra i 36 e i 50 anni, costretti per la prima volta a bussare alle porte della Comunità di Sant’Egidio per chiedere aiuto. I dati ufficiali parlano di oltre un milione di persone scivolate sotto la soglia della povertà assoluta nel 2020, portando il numero totale a 5,6 milioni, compreso un milione e 330mila minori. I volontari della Comunità hanno distribuito in Italia oltre 500mila pacchi (il triplo rispetto al periodo pre-pandemia) e i pasti serviti nelle mense e in strada sono più che raddoppiati, raggiungendo quota un milione. Per rispondere alle richieste di aiuto sono sorti nuovi centri per la distribuzione di alimenti in 30 città e solo a Roma il numero delle strutture è passato da 3 a 28. «Il Governo tenta di dare risposte – ha proseguito Impagliazzo – ma le ferite sono ancora aperte e quello che manca è il lavoro stabile su cui ancora non si riesce ad incidere». Da qui l’appello ai cittadini, alla società civile, alle istituzioni «ad unirsi per abbattere la povertà». È urgente, per il presidente della Comunità di Trastevere, fare «un salto di responsabilità. Siamo tutti provati dalla pandemia ma è possibile superare l’inerzia e lo stordimento prendendosi cura dei più vulnerabili».

Altra povertà emersa negli ultimi mesi con il coronavirus è quella relazionale, che va di pari passo con quella abitativa. Il cohousing è stata una delle risposte di Sant’Egidio. A Roma dall’inizio della pandemia sono state avviate 43 nuove convivenze e ad oggi usufruiscono di questa rete abitativa oltre 900 persone. Impagliazzo ha quindi presentato la nuova guida “Dove mangiare, dormire lavarsi” giunta ormai alla 32esima edizione e che sarà distribuita gratuitamente a senza fissa dimora, poveri, stranieri e anziani. In 274 pagine fornisce indirizzi di mense, dormitori, luoghi di distribuzione di pacchi viveri e centri di ascolto. Per il giorno di Natale sarà possibile organizzare nuovamente il tradizionale pranzo nella basilica di Santa Maria in Trastevere e in altre zone di Roma. Ventimila le persone che saranno raggiunte nella Capitale tra chi sarà ospitato e chi riceverà il pacco viveri. Anche quest’anno l’iniziativa è sostenuta dalla campagna “A Natale, aggiungi un posto a tavola” con il numero solidale 45586.

9 dicembre 2021