Adolescenti e corpo: i consigli del Bambino Gesù

Disponibile il nuovo numero del magazine “A scuola di salute”, con informazioni e suggerimenti sulle tematiche legate al rapporto tra i ragazzi e il loro corpo. Gli esperti: «Stimolare comportamenti autonomi corretti»

I ragazzi, il corpo, la psiche e il rapporto con il cibo. Il nuovo numero del magazine digitale “A scuola di salute“, realizzato dall’Istituto Bambino Gesù per la salute del bambino e dell’adolescente, punta l’obiettivo sulle patologie che hanno in comune il corpo dei ragazzi e il loro rapporto con l’alimentazione. «Da sempre – spiega il direttore Alberto Ugazio – gli adolescenti hanno un rapporto dialettico con il proprio corpo». Rapporto che «è diventato un fattore di importanza sempre crescente, soprattutto ai tempi dei social network. Questa relazione viene portata all’esterno per essere valutata attraverso like e condivisioni. Il corpo – prosegue Ugazio – è oggetto di giudizio immediato, il selfie uno specchio pubblico, che esce dalla dimensione privata della propria cameretta».

L’Italia, informano dall’ospedale pediatrico, detiene in Europa uno dei primati negativi di bambini e adolescenti con eccesso di peso: una delle grandi emergenze sanitarie dei Paesi ad alto sviluppo. Rivolgersi al pediatra è importante, evidenziano gli esperti del Bambino Gesù, perché «anche il bambino con semplice sovrappeso può presentare già in età precoce delle complicanze rilevanti come il fegato grasso (steatosi epatica), livelli elevati di insulina, trigliceridi, colesterolo, uricemia e pressione arteriosa aumentata. L’approccio dovrà essere personalizzato, perché anche se alla base dell’obesità possono esserci fattori comuni (familiarità, sedentarietà, cattive abitudini alimentari) ogni bambino, ogni ragazzo, è diverso dall’altro».

Il magazine propone quindi consigli pratici per ridurre l’apporto calorico e diminuire il contenuto dei grassi, «ma più che la prescrizione di diete, spesso disattese – si legge -, l’educazione alimentare, specie dell’adolescente, deve essere volta a stimolare comportamenti autonomi e corretti», che comprendono anche un’attività fisica regolare: almeno 60 minuti al giorno. Anoressia e bulimia, spiegano i medici, sono disturbi del comportamento alimentare che possono presentarsi in modo estremamente variabile, fino a determinare un grave impatto sullo sviluppo sia fisico che psicologico del bambino e dell’adolescente. «Si tratta di malattie complesse determinate da più fattori – spiegano gli specialisti -, sia di natura genetica-biologica sia ambientale. La maggiore vulnerabilità osservata nelle ragazze adolescenti, o in giovani adulte, sembra suggerire come questi disturbi possano essere scatenati dai cambiamenti fisici e ormonali che caratterizzano la pubertà nonché da una possibile difficoltà evolutiva nel passaggio dall’infanzia alla vita adulta».

I medici registrano un esordio sempre più precoce di questi disturbi negli ultimi anni. I motivi possono essere da un lato l’abbassamento dell’età della prima mestruazione (menarca) e quindi un anticipato ingresso nell’età adolescenziale; dall’altro la prematura età in cui bambini e adolescenti sono esposti alle pressioni sociali e culturali dei media, internet e social network in particolare. Le dinamiche familiari, spiegano, possono svolgere un ruolo rilevante nella gestione del disturbo del comportamento alimentare, che necessita sempre di un trattamento integrato multispecialistico. «È importante per i genitori essere consapevoli che l’anoressia e la bulimia sono malattie specifiche, non un capriccio dell’adolescente né un modo di attirare l’attenzione. Occorre evitare dunque di sentirsi colpevoli o di colpevolizzare il ragazzo o la ragazza affetti da disturbo – spiegano ancora gli esperti -. Il paziente anoressico o bulimico non ha il controllo della propria malattia e deve essere aiutato a riconoscerla e sconfiggerla».

21 febbraio 2018