Giubileo degli operatori turistici, in 500 alla Porta Santa

A San Giovanni in Laterano hanno partecipato alla Messa celebrata dal cardinale Vallini. In mattinata l’incontro alla Lateranense

A San Giovanni in Laterano hanno partecipato alla Messa celebrata dal cardinale Vallini. In mattinata l’incontro alla Lateranense 

Albergatori, ristoratori, negozianti, guide turistiche. Erano oltre 500 gli operatori turistici che sabato 20 febbraio si sono dati appuntamento per il primo Giubileo a loro dedicato. Un evento diocesano organizzato per far vivere l’esperienza del pellegrinaggio e del passaggio della Porta Santa a tutti coloro che ogni giorno, in particolare in quest’Anno giubilare, lavorano, nel pubblico e nel privato, per accogliere i pellegrini a Roma e nel Lazio. «V’immagino quotidianamente impegnati per escogitare nuovi progetti per sviluppare al meglio le vostre attività. Ma questa è una mattinata tranquilla, senza l’assillo di mille preoccupazioni e del telefono che squilla».

Così il cardinale vicario, Agostino Vallini, li ha accolti nella Basilica di San Giovanni in Laterano dove, dopo il passaggio della Porta Santa, ha celebrato Messa. Il vicario del Papa ha centrato la sua omelia sulla lotta alla corruzione per far valere l’onestà. «Nella vita ci si barcamena, si va avanti, forse si ottengono anche successi momentanei – ha detto – ma bisogna essere onesti, non cedere alla corruzione, se non c’è questo resta il vuoto». Il cardinale ha quindi spiegato che questo è il senso del Giubileo: «è il momento della sosta per chiedere a Dio di cambiare il cuore, di essere un uomo retto, che non si chiude nell’egoismo ma pur salvaguardando i giusti diritti e cercando una posizione degna ed onesta nella società non si corrompa».

La mattinata degli operatori del turismo si è aperta con un incontro nell’Aula Magna della Pontificia università Lateranense, dove è stata loro “consegnata” da monsignor Liberio Andreatta, amministratore delegato e vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi, la parola chiave dell’evento, cioè accoglienza. «Le persone che ospiterete negli alberghi, nei ristoranti, nei taxi, nei negozi – ha detto – non sono polli da spennare ma persone da amare perché gli affari non risolvono i problemi della vita, non ci rendono felici. Bisogna essere accoglienti sempre, non solo fino alla fine del Giubileo».

Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha garantito che da parte delle istituzioni «c’è l’impegno affinché il mondo del turismo, quello lecito e legale, sia adeguatamente sostenuto». A Roma, come ha affermato Giancarlo Mulas, Presidente dell’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo, sono «200 mila i lavoratori e gli imprenditori impegnati nel turismo e che hanno il primato di accogliere i turisti che provengono da ogni parte del mondo».

Per il direttore generale del turismo del MIBACT, Francesco Palumbo, bisogna perseguire «due obiettivi principali: la competitività del settore dell’impresa e la valorizzazione dei territori. Lavoriamo insieme per individuare le priorità. Abbiamo un’enorme quantità di fondi a disposizione».

«Siamo ottimisti per quest’Anno giubilare perché il Lazio ha tanto da raccontare – ha detto Giovanni Bastianelli, Direttore dell’Agenzia Regionale del Turismo della Regione Lazio – La fortuna turistica di una località deve venire dal basso. Se gli abitanti di una località non sono orgogliosi di viverla e di raccontare le sue bellezze, il turismo non può decollare».

Il sub Commissario al Comune di Roma, Maria Barillà, ha invece sottolineato che c’è «una fattiva collaborazione del Comune per far si che tutte le attività e le iniziative connesse all’Anno Santo abbiano garanzie di servizi pubblici e tutto il necessario per rendere la città accogliente e valorizzare la sua bellezza». Presenti all’evento anche Giuseppe Roscioli presidente di Federalberghi e Rosario Cerra, presidente di Confcommercio.

22 febbraio 2016