I religiosi italiani nella Grande guerra

Inaugurata la mostra al Vittoriano che racconta la vita dei 9.400 uomini e donne di vari istituti impegnati nel primo conflitto mondiale

Inaugurata la mostra al Vittoriano che racconta la vita dei 9.400 uomini e donne di vari istituti impegnati nel primo conflitto mondiale 

Sono stati circa 9.400 i religiosi italiani che presero parte alla Grande guerra; provenienti da oltre 40 congregazioni. 572 di loro divennero ufficiali, 592 furono cappellani militari, 362 furono feriti, 320 morirono in guerra e 376 furono decorati. A loro è dedicata la mostra, inaugurata il 3 novembre al Vittoriano, dal titolo “Patria e religione”. Don Giancarlo Rocca, paolino, è il curatore: «Il maggior numero dei religiosi impiegati nella Prima guerra mondiale proveniva dai Frati Minori (2.200). Trecento i Fratelli delle Scuole Cristiane, diverse migliaia le religiose impegnate nei vari ospedali».

Tra i documenti di particolare interesse i “diari di guerra” di fratel Prospero Giuliani, Fratello delle Scuole Cristiane che aveva combattuto al fronte, vissuto fino a tarda età, ricevendo diversi riconoscimenti per il valore dimostrato sul campo. «Il suo resoconto quotidiano dal fronte» spiega Lucia Graziano, dell’Archivio Lasalliano «è spesso, drammatico ed emozionante come le circolari di Fratel Leandro, Visitatore della Provincia Torino, a tutti i suoi confratelli che si trovavano a dover combattere al fronte: indicazioni pastorali, preziose, che fornivano ai religiosi spunti di riflessione su come seguire la Regola dell’Istituto in uno scenario del tutto inedito, da quali errori guardarsi; in che modo vivere una vita di preghiera in un contesto così altro, cercando di dare un senso all’esperienza drammatica della guerra».

Tra gli istituti in vario modo
raccontati nell’esposizione Salesiani, Benedettini di Montevergine, Fratelli di Nostra Signora della Misericordia, Oblati di San Giuseppe, Camilliani, Suore di Maria Bambina, Figlie di Maria Ausiliatrice, Suore della Provvidenza, Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli e Marcelline. L’esposizione resterà aperta fino al 5 febbraio 2017.

4 novembre 2016