C9 sui media vaticani: riforma in 4 anni e nuovo dicastero

La proposta del Consiglio dei cardinali sui mezzi di comunicazione della Santa Sede. L’obiettivo: gestire l’integrazione per arrivare a un nuovo assetto

La proposta del Consiglio dei cardinali sui mezzi di comunicazione della Santa Sede. L’obiettivo: gestire l’integrazione per arrivare a un nuovo assetto

Dopo aver ascoltato la relazione tenuta da monsignor Dario Edoardo Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano e presidente della Commissione per i mezzi di comunicazione vaticani istituita dal Papa il 23 aprile scorso, il C9 ha presentato la sua proposta anche per quanto riguarda i media della Santa Sede. Si tratta di «un progetto di riforma realizzabile in quattro anni, che prevede la salvaguardia del personale e una graduale integrazione delle istituzioni», ha spiegato ai giornalisti il portavoce vaticano padre Federico Lombardi.

I membri del Consiglio di cardinali, ha riferito, hanno espresso «unanime apprezzamento per lo studio della fattibilità svolto dalla medesima Commissione», partendo dalle analisi e dai report delle precedenti Commissioni. La proposta elaborata prevede, «nei prossimi mesi», la costituzione di un apposito dicastero e «le nomine necessarie per l’avvio del processo». Il progetto di riforma riguarda infatti «l’insieme dei media della Santa Sede e gestisce il processo di graduale integrazione, per arrivare ad un nuovo assetto».

Le istituzioni coinvolte sono il Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, la Sala stampa vaticana, la Radio Vaticana, il Centro televisivo vaticano, L’Osservatore Romano, il Servizio Fotografico, la Libreria Editrice Vaticana, la Tipografia Vaticana e l’Ufficio internet.

10 giugno 2015