Il Papa ai nuovi preti: «Siate tanto misericordiosi»

Francesco ha ordinato 11 presbiteri, 9 per la diocesi di Roma e 2 aggregati. «Scelti dal Signore, fate memoria della vostra storia»

Francesco ha ordinato 11 presbiteri, 9 per la diocesi di Roma e 2 aggregati. Tre arrivano dal Maggiore, 4 dal Redemptoris Mater, 1 dal Capranica e 1 dal Seminario del Divino Amore

«Imitate ciò che celebrate» perché «parola ed esempio vanno insieme. Portate la morte di Cristo nelle vostre membra e camminiate con Lui. Senza croce non troverete mai il vero Gesù; e una croce senza Cristo non ha senso» e, «per favore, vi chiedo di essere misericordiosi, tanto misericordiosi». Così Papa Francesco durante la Messa celebrata nella basilica di San Pietro ieri, 17 aprile, IV domenica di Pasqua e domenica del Buon Pastore, in occasione delle ordinazioni di 11 nuovi sacerdoti: 9 per la diocesi di Roma e 2 aggregati. Quattro del Collegio Diocesano Redemptoris Mater: i romani Luigi Pozzi e Andrea Lamonaca, di 40 e 43 anni, Lopito Migue Lituañas filippino di 41 anni e Mattia Seu 31enne di Milano. Tre provengono dal Pontificio Seminario Romano Maggiore: il più giovane, Andrea Calamita, 25 anni di Roma; Simone Galletti, romano di 34 anni ed Eugenio Francesco Giorno, 32enne di San Giovanni in Fiore, provincia di Cosenza. Dall’Almo Collegio Capranica proviene Giuseppe Castelli, 43enne di Reggio Calabria. Alberto Tripodi, 34 anni di origine calabrese, appartiene al Seminario della Madonna del Divino Amore. Sono stati aggregati Firas A Kidher, iracheno di 39 anni dei Rogazionisti del Cuore di Gesù, e Marco Pagliccia, 33 anni, di Pescara, degli Oratoriani di S. Filippo Neri di Mondovì, provincia di Cuneo.

Con il Pontefice hanno concelebrato il cardinale vicario Agostino Vallini, il vicegerente Filippo Iannone, i vescovi ausiliari, i superiori dei seminari interessati e i parroci degli ordinandi. Nella 53° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, per ben quattro volte Francesco ha sottolineato che gli 11 chiamati a lavorare nella vigna del Signore sono stati «scelti fra gli uomini». «Scelti, non dimenticatevi questo. Scelti! È il Signore che vi ha chiamato, uno ad uno. Scelti fra gli uomini e costituiti in loro favore». Il Papa, che ha pronunciato l’omelia prevista dal Pontificale Romano per l’ordinazione dei presbiteri integrandola con riflessioni a braccio, rivolgendosi agli eletti li ha esortati: «Fate memoria della vostra storia, di quel dono della Parola che il Signore vi ha dato tramite la mamma, la nonna, come dice san Paolo, i catechisti e tutta la Chiesa. Leggete e meditate assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato».

Invitandoli a imitare ciò che celebreranno, ha elencato i compiti principali di un sacerdote, soffermandosi in modo particolare sulla confessione. «Con il battesimo aggregherete nuovi fedeli al Popolo di Dio. Con il sacramento della penitenza rimetterete i peccati nel nome di Cristo e della Chiesa. E, per favore, in nome dello stesso Gesù Cristo, il Signore, e in nome della Chiesa, vi chiedo di essere misericordiosi, tanto misericordiosi. Con l’olio santo darete sollievo agli infermi. Celebrando i sacri riti e innalzando nelle varie ore del giorno la preghiera di lode e di supplica, vi farete voce del popolo di Dio e dell’umanità intera».

La liturgia è ricca di momenti carichi di emozione: la chiamata nominale di ogni diacono e la risposta «eccomi»; lo scambio di sguardi e il dialogo tra il cardinale vicario e il Papa sulla dignità dei candidati a indossare i paramenti; l’impegno degli ordinandi ad assolvere i compiti indicati dal Papa con un intenso «sì, lo voglio»; la commozione degli eletti che, mani congiunte in quelle di Francesco, hanno promesso rispetto e obbedienza; l’aggiunta a braccio delle parole «da bambino» durante l’invocazione prevista dal rito sui singoli ordinandi: «Dio che ha iniziato in te la sua opera da bambino, la porti a compimento»; il lungo momento di preghiera degli ordinandi sdraiati ai piedi dell’altare; l’imposizione delle mani da parte del Papa e successivamente di alcuni presbiteri e infine la vestizione della casula, l’unzione delle mani con il sacro crisma e la consegna della patena con il pane e del calice con il vino.

Terminata la celebrazione, durante la preghiera del Regina Coeli il Papa, rinnovando il saluto ai neo presbiteri, si è rivolto direttamente ai giovani presenti in piazza San Pietro invitandoli a discernere quando il Signore li chiama per consacrare la vita al suo servizio, sia nel sacerdozio, sia nella vita consacrata.

18 aprile 2016