Ospedale Fatebenefratelli, “Casa di vita”
Alla struttura dell’Isola Tiberina il riconoscimento della fondazione Wallenberg per il contributo nel salvare decine di ebrei dalle persecuzioni naziste
“Casa di vita”. Recita così la targa svelata oggi, martedì 21 giugno, nella Sala Assunta dell’ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina: un riconoscimento assegnato dalla fondazione internazionale Raoul Wallenberg in ricordo del contributo del nosocomio nel salvare decine di ebrei durante le persecuzioni nazista. Alla cerimonia di svelamento, due “sopravvissuti”, Gabriele Sonnino e Luciana Tedesco, e uno dei protagonisti degli eventi ricordati: Adriano Ossicini, uno dei medici di quegli anni.
Di un altro medico si parla, questa mattina, al Fatebenefratelli, nell’iniziativa che ha il patrocinio di Comunità ebraica di Roma e Fondazione Museo della Shoah: Giovanni Borromeo, che il 16 ottobre 1943 nascose decine di ebrei, scampati alla retata nazista, in un reparto del nosocomio. «Per loro – spiegano i promotori – inventò una malattia infettiva estremamente pericolosa, cui diede il nome di Morbo di K, dove K stava ad indicare l’ufficiale tedesco Herbert Kappler o il generale tedesco Albert Kesselring». Temendo il contagio, «le SS non fecero mai irruzione nel reparto di isolamento». Agli ebrei dell’Ospedale e alle loro famiglieBorromeo procurò falsi documenti e un rifugio sicuro in vari monasteri. Per i suoi meriti, nel 2004 ricevette dallo Yad Vashem il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni.
Alla cerimonia partecipano il ministro della Salute Beatrice Lorenzin; Naor Gilon, ambasciatore dello Stato di Israele; il Rabbino Capo della comunità ebraica di Roma Riccardo Di Segni; il presidente della Comunità ebraica Ruth Dureghello; il vice presidente Ruben della Rocca; l’assessore alla Cultura Giorgia Calò; il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia; i vice presidenti della Fondazione Wallenberg per l’Europa Silvia Costantini e Jesus Colina; il vice presidente operativo dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina fra Giampietro Luzzato; il direttore generale dell’ospedale Marco Longo e il direttore allo sviluppo del nosocomio Paolo Verdicchio.
21 giugno 2016