Coronavirus, il Lazio decide la quarantena per chi arriva da Bulgaria e Romania

Ordinanza del presidente della Regione: test sierologici all'arrivo dei bus per i passeggeri provenienti da questi due Paesi e dall’Ucraina, anche se asintomatici. Test molecolare se la temperatura supera i 37,5 gradi

Firmata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti l’ordinanza che prevede, per le persone che fanno ingresso nella regione e che nei 14 giorni precedenti hanno soggiornato o transitato in Bulgaria e Romania, anche se asintomatiche, la sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario per un periodo di 14 giorni presso l’abitazione o la dimora preventivamente indicata all’atto dell’imbarco. L’altra novità è la somministrazione del test sierologico presso le stazioni di arrivo dei viaggi di linea terrestri – sarà da oggi, 29 luglio, la stazione Tiburtina – alle persone provenienti da Bulgaria, Romania, Ucraina e, in caso di positività, il test molecolare con tampone nasofaringeo. In caso di rilevazione della temperatura superiore a 37,5 i viaggiatori saranno sottoposti al test molecolare.

Decisioni adottate dopo che nella nostra regione sono stati registrati casi di persone positivi al coronavirus provenienti da questi Paesi, dove i contagi sono in aumento. Basti pensare che in Romania sono stati 1.151 i nuovi casi di Covid-19 registrati nelle ultime 24 ore. Il Paese balcanico resta il più colpito nella regione e tra i principali focolai in Europa, con una percentuale del 4,8% nel rapporto contagi/decessi.

I vettori del trasporto di linea terrestre, per i passeggeri provenienti dai territori di Bulgaria, Romania, Ucraina, devono trasmettere la dichiarazione acquisita prima dell’imbarco, unitamente agli orari di arrivo dei mezzi e al numero dei passeggeri all’Azienda sanitaria locale Roma 1 per consentire la programmazione delle attività di esecuzione dei test e il coordinamento e per assicurare la presa in carico della sorveglianza. Predisposta la misurazione della temperatura corporea prima dell’imbarco, che sarà vietato in caso di stato febbrile superiore a 37,5, e la misurazione della temperatura allo sbarco.

Indicazioni anche per i vettori del trasporto di linea aerea, ferroviaria o terrestre, affinché acquisiscano dai viaggiatori una specifica dichiarazione sostitutiva che attesti di non aver soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti nei Paesi indicati, di non aver avuto contatti stretti con persone affette da patologia Covid-19 negli ultimi due giorni prima dell’insorgenza dei sintomi e fino a 14 giorni dopo l’insorgenza dei medesimi, l’indirizzo dell’abitazione o dimora presso il quale verrà trascorso il periodo di sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario, nonché il riferimento telefonico, anche mobile, per ogni eventuale contatto da parte dell’autorità sanitaria.

Plaude all’ordinanza il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia. «Ottima l’ordinanza dell’Unità di crisi della Regione Lazio. È la prima concreta risposta alle nostre preoccupazioni circa l’esigenza di fare il test a coloro che vengono da Paesi dove il virus è in grande crescita. Adesso ci attendiamo che anche a monte e vengano fatti accordi affinché soggetti risultati positivi non vengono imbarcati su aerei, navi e autobus».

29 luglio 2020