Oratori estivi, i parroci: «Forte segnale per i bambini»

L’esperienza in sei parrocchie. Numeri più ridotti rispetto agli altri anni per le regole dettate dall’emergenza Covid. Positivo il bilancio delle prime settimane

Dopo mesi di silenzio, gli oratori sono tornati ad animarsi dell’allegro vociare dei bambini. I numeri dei partecipanti sono più esigui rispetto agli scorsi anni per le norme di contenimento del Covid-19, ma il bilancio delle prime settimane è positivo, assicurano i parroci. Il ritorno dei genitori al lavoro, con la conseguente difficoltà nella gestione dei figli, ha spinto molti sacerdoti a riaprire i cancelli dell’oratorio. «In tanti ci hanno pregato di riprendere le attività perché non avrebbero saputo come organizzarsi», afferma don Attilio Nostro di San Mattia, a Monte Sacro Alto, dove l’Ores proseguirà fino a settembre. Aperto ai bambini dai 3 ai 6 anni – ad eccezione di alcuni fratellini di 8 -, dopo mesi di lockdown «l’oratorio rappresenta una boccata d’ossigeno per i più piccoli – aggiunge -. Qui svolgono varie attività e la socializzazione fa bene al corpo e allo spirito».

Dopo tre settimane si è concluso venerdì l’oratorio estivo organizzato dalla parrocchia San Bonaventura, a Torre Spaccata. Nella fase post-coronavirus il desiderio è quello di «riprendere la vita parrocchiale e far sentire la Chiesa vicina ai genitori e al servizio di chi ha davvero bisogno», spiega don Stefano Cascio, il quale mette in evidenza la «meravigliosa» esperienza vissuta dagli aiuto–animatori. «Per loro è un importante momento di crescita – rimarca -. Stando accanto ai più piccoli si sono resi conto che è più bello dare che ricevere, come scritto nel Vangelo». La mancanza di spazi per il distanziamento fisico non ha fermato don Luigi Lani, che guida Santa Maria Consolatrice a Casal Bertone. Con gli animatori ha organizzato un oratorio itinerante a Villa Borghese e a Villa Ada. «Una formula innovativa e al tempo stesso un’esperienza semplice con la quale abbiamo voluto dare un segnale di speranza – dice il sacerdote -. Il nostro intento è dare testimonianza che la parrocchia c’è, anche in un momento così particolare».

Dopo 18 anni di impegno, il virus non ferma l’oratorio della parrocchia San Pancrazio, al Gianicolo, affidata ai Carmelitani scalzi. «Non potevamo lasciare sole le famiglie che non possono permettersi una baby sitter – afferma padre Arkadiusz Jacek Stawski -. In questo momento le persone hanno bisogno di aiuto e la parrocchia è aperta a tutti proponendo ai giovani progetti di formazione e apostolato pensati per l’evangelizzazione». Nell’ottica dell’accoglienza, quest’anno l’oratorio ha ospitato anche due bambine di religione ebraica alle quali sono state proposte numerose attività alternative durante i momenti di preghiera cristiana. A San Cleto, affidata alla Congregazione di Gesù Sacerdote, le attività dell’Ores proseguiranno per tutto il mese di luglio. «Un forte segnale di ripresa che i bambini stanno vivendo con gioia – afferma padre Giovanni Ferraresso -. C’è sicuramente più cautela rispetto agli altri anni, i bambini sono di meno ma si stanno divertendo. Avevano bisogno di ritrovarsi con i loro coetanei». Don Paolo Pizzuti, di San Giuseppe da Copertino alla Cecchignola, ha fortemente voluto l’oratorio estivo «per non arrendersi davanti allo sconforto generale che si respira. I bambini hanno voglia di stare insieme e noi cerchiamo di donare loro qualche ora di serenità».

6 luglio 2020