Sant’Egidio: «Emergenza abitativa non si risolve con la forza»

Dopo lo sgombero di Primavalle, la Comunità rinnova l’invito al dialogo e alla ricerca di soluzioni concordate per risolvere la «grave» crisi degli alloggi

Un appello affinché «non si ripetano più scene come quelle a cui si è assistito nelle ultime ore» arrivano dalla Comunità di Sant’Egidio. Il riferimento è allo sgombero dell’ex scuola di via Cardinale Capranica, a Primavalle, iniziato nella mattinata di ieri, lunedì 15 luglio. Ferma la condanna di «ogni forma di violenza», da parte della Comunità, ma altrettanto ferma la convinzione che «solo con il dialogo – e non con esibizioni di forza – si possano trovare soluzioni concordate e dignitose per chi occupa, per necessità alloggiative, alcuni edifici della Capitale». Nel caso di Primavalle poi, evidenziano in una nota, si trattava di «famiglie residenti ormai da anni in quello stabile, con genitori in gran parte inseriti nel mondo del lavoro e bambini (tanti) iscritti nelle scuole di quella zona della città, che ora si troveranno di fronte a immaginabili difficoltà per il trasferimento in un altro quartiere».

Per i responsabili di Sant’Egidio, «di fronte ad un’emergenza abitativa, che nella Capitale ha dimensioni preoccupanti e tocca tantissime famiglie, forse più che il grande dispiegamento di forze a cui si è assistito ci si attenderebbe uno sforzo maggiore da parte di tutte le istituzioni pubbliche per trovare risposte adeguate – e meno costose per la collettività – che siano rispettose della dignità delle persone, degli adulti in difficoltà, ma soprattutto dei minori ai quali non giova certo assistere a situazioni del genere».

16 luglio 2019