«Il 30 gennaio in piazza a difesa della famiglia»

La manifestazione promossa dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”. «Diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà»

La manifestazione promossa dalle associazioni riunite nel Comitato “Difendiamo i nostri figli”. «Diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà»

È quella del 30 gennaio a Roma la data della nuova mobilitazione in difesa della famiglia promossa dalle associazioni del laicato cattolico che il 20 giugno, in piazza San Giovanni, avevano raccolto centinaia di migliaia di persone contro i progetti nelle scuole ispirati all’ideologia “gender” e il disegno di legge Cirinnà.

L’annuncio della manifestazione, totalmente promossa dal laicato cattolico, è stato dato nella mattina di oggi, 15 gennaio, sulla pagina Facebook del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, che parla di una «grande manifestazione di popolo a difesa della famiglia e del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà». Ed è proprio il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili al centro dell’attenzione, in particolare con il nodo della “stepchild adoption”: la mobilitazione è programmata infatti due giorni dopo la data fissata – almeno ad oggi – per l’avvio della discussione del provvedimento nell’aula del Senato.

Il raduno, si legge nella nota, è fissato per le 11.30. Il luogo e il percorso, viene spiegato, saranno comunicati in un secondo momento, perché sono in corso contatti con le autorità comunali e con le forze dell’ordine. «Aspettiamo numerosissimi tutti gli amici che ci hanno manifestato il loro sostegno in questi mesi», afferma il Comitato.

Filippo Savarese, portavoce di Manif pour tous Italia, dichiara a un’agenzia di stampa che l’obiettivo è «chiedere che il ddl Cirinnà sia ritirato immediatamente e per sempre». Secondo Savarese, il ddl rappresenta infatti «una legge che porta tutte queste cose in modo nascosto e surrettizio, magari con l’aiuto del primo giudice “pilotato” dopo l’approvazione in Parlamento». Tra i promotori anche Toni Brandi, presidente dell’associazione Pro Vita onlus, che commenta: «Dobbiamo fermare questo disegno di legge ingiusto, discriminatorio, pretestuoso e incostituzionale».

Proprio ieri il confronto sul ddl Cirinnà ha visto una novità, con l’annuncio di un emendamento di 28 senatori del Pd per l’affido rafforzato al posto della “stepchild adoption” che consentirebbe l’adozione del figlio del partner da parte di uno dei componenti di una coppia omosessuale, mentre 37 deputati Pd propongono lo stralcio della “stepchild adoption” dal provvedimento. Polemiche ha suscitato l’iniziativa del sito Gay.it che ha pubblicato una lista di 31 nomi – con tanto di fotografie e collegio di elezione – di senatori Pd che si sono detti contrari o perplessi di fronte agli attuali contenuti del ddl Cirinnà.

Nei giorni scorsi, il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva espresso l’auspicio che «parlamentari e pezzi di società» potessero «prendere iniziative efficaci per impedire soluzioni pasticciate o fughe in avanti fatte passare per conquiste civili. Assodato che la Chiesa non sono solo i vescovi – aveva sottolineato il presule – non lasceremo soli quanti nelle sedi opportune e nel rispetto delle proprie competenze vorranno dare un loro contributo costruttivo. Quanto poi alle modalità concrete attraverso le quali rendersi presenti, vale quello che ha detto Papa Francesco: cristiani consapevoli non hanno bisogno di vescovi-piloti».

 

15 gennaio 2015