Santo Spirito in Sassia diventa polo museale

Al via dopo anni in lavori di restauro. Sbloccati dalla Regione 3,6 milioni di euro. Procede anche la ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale

Al via dopo anni in lavori di restauro. Sbloccati dalla Regione 3,6 milioni di euro. Procede anche la ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale

Il ciclo di affreschi delle corsie sistine, gli arazzi della Scuola di Bruxelles del XV secolo, i resti della villa di Agrippina, la Biblioteca Lancisiana. Sono alcuni dei capolavori che stanno per essere «restituiti» alla città, nel nascente polo museale della Asl Roma E, nell’antico ospedale Santo Spirito in Sassia, primo esempio di architettura civile rinascimentale a Roma. Il progetto è stato presentato martedì 27 ottobre dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal direttore generale della Asl Rm E Angelo Tanese. I lavori, al via dal 2016, dureranno complessivamente 540 giorni e avranno un costo di 3.659.040 euro di fondi regionali. Gli stanziamenti, disponibili sin dal 2004, erano bloccati da anni per un contenzioso. Risolto il problema legale, ha spiegato il governatore Zingaretti, sono state ora avviate tutte le operazioni per la partenza del cantiere.

Nel frattempo procedono anche i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso dell’Ospedale S. Spirito, su cui la Regione ha investito 1,5 milioni di euro, che consentiranno di triplicare la superficie dell’attuale pronto soccorso. Imminente, comunque, la riapertura al pubblico della struttura: sta per partire un servizio di visite organizzate, informano dalla Regione Lazio, che «consentirà ai cittadini di Roma e ai pellegrini del Giubileo di ammirare e conoscere la storia uno dei luoghi più antichi e  belli della Capitale». Molteplici le «possibilità da sfruttare: i servizi educativi e didattici, la promozione della salute e del benessere, la ricerca storico-artistica e scientifica e l’incremento del turismo sul territorio».

Il complesso, che comprende il primo ospedale per anziani, infermi e bambini illegittimi e abbandonati dalle loro madri, fu costruito nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III e costituisce il primo esempio di architettura civile rinascimentale a Roma. Si compone delle corsie Sistine (sala Baglivi e Lancisi), dei Chiostri dei frati, delle Monache e delle Zitelle, e del Palazzo del Commendatore. All’interno del Santo Spirito in Sassia, tra le altre cose, si trovano quasi 400 pezzi tra ceramiche e vetri farmaceutici, arazzi, sculture e rilievi; circa 300 tra opere pittoriche, disegni, stampe, affreschi, decorazioni; 20 mila volumi a stampa di cui circa 60 incunamboli, 2mila cinquecentine e 374 preziosi manoscritti, due codici pergamenacei degli scritti di Avicenna e il più conosciuto Liber Fraternitatis Sancti Spiritus. Ancora, due Globi di Vincenzo Coronelli, due sfere armillaro in ottone e una diottria utilizzata nel rilevamento topografico.

L’avviamento dei lavori è «un’operazione che per un’azienda sanitaria puo’ non essere considerata prioritaria, ma che invece diventa importante nel momento in cui recuperiamo anche una memoria e una tradizione di questa città – ha evidenziato Antleo Tanese -. Il Santo spirito è uno degli ospedali più antichi del mondo».

28 ottobre 2014