Francesco annuncia 17 nuovi cardinali, Concistoro il 19 novembre

La novità, peraltro attesa, all’Angelus del 9 ottobre. Sono 13 gli elettori in un eventuale Conclave; 4 gli ultraottantenni. Fra questi il sacerdote albanese Simoni, in carcere per 18 anni

La novità, peraltro attesa, arriva durante l’Angelus del 9 ottobre. Saranno 13 gli elettori in un eventuale Conclave; 4 gli ultraottantenni. Cinque nazioni per la prima volta nel collegio cardinalizio

Diciassette nuovi cardinali di undici nazioni, tra cui un nunzio che svolge il suo servizio sotto i bombardamenti e un sacerdote vittima di persecuzioni. Cinque di loro rappresentano “periferie” presenti per la prima volta nel collegio cardinalizio. Papa Francesco, ieri, domenica 9 ottobre, ha annunciato durante l’Angelus il suo terzo concistoro. Si terrà sabato 19 novembre, alla vigilia della chiusura del Giubileo. Saranno 13 dunque i possibili elettori in un eventuale Conclave e quattro gli ultraottantenni.

Il primo citato dal Papa è monsignor Mario Zenari, italiano, che, Francesco tiene a sottolineare, «rimane nunzio apostolico nell’amata e martoriata Siria». Una scelta inedita, dal momento che la prassi dell’ultimo secolo ha sempre previsto che i diplomatici pontifici fossero insigniti della dignità vescovile ma non della porpora, che alcuni di loro hanno ottenuto ma cambiando incarico. Per monsignor Zenari una lunga esperienza da nunzio, cominciata nel luglio del ‘99 in Costa d’Avorio, in Niger e in Burkina Faso. Nel maggio 2004 è stato inviato in Sri Lanka. Il 30 dicembre 2008 Papa Benedetto XVI lo ha nominato per la Siria, dove aiuta la popolazione sotto i bombardamenti. Dieudonne Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, ha accolto nella sua diocesi Papa Francesco, che proprio a Bangui ha aperto la prima Porta Santa dl Giubileo della Misericordia. Impegnato nel processo di pacificazione del Paese, sarà il primo cardinale del Centrafrica.

Saranno creati cardinali anche gli europei Carlo Osoro Sierra, arcivescovo di Madrid e vicepresidente della Conferenza episcopale spagnola, e Jozef De Kesel, arcivescovo di Maline-Bruxelles e presidente della Conferenza episcopale in Belgio. Tre i cardinali statunitensi indicati dal Papa. Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, titolare della prima grande sede assegnata da Francesco, è stato presidente del Committee for the Protection of Children and Young People (2008-2011) e del National Catholic Educational Association Board (2006-2008). È membro della Congregazione per i vescovi. Kevin Farrell è già stato chiamato a Roma dal Papa: dal 15 agosto scorso è il Prefetto del nuovo dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, nato in seguito alla riforma della Curia romana. È tornato da Roma negli Stati Uniti invece Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis nell’ottobre 2012. Nei due anni precedenti è stato Segretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica.

Dal febbraio 2009 Carlos Aguiar Retes è arcivescovo di Tlalnepantla, in Messico. Con lui saranno creati cardinali anche altri due arcivescovi sudamericani: Sergio da Rocha, arcivescovo di Brasilia e presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, e Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Merida, in Venezuela. Come il Centrafrica così anche Bangladesh e Papua Nuova Guinea per la prima volta avranno un cardinale. Francesco ha scelto Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dhaka (dal dicembre 2011 presidente della Conferenza episcopale del Bangladesh), e John Ribat, arcivescovo di Port Moresby, dal 2014 presidente della Federazione delle Conferenze dei vescovi cattolici di Oceania. La porpora sarà assegnata anche a Maurice Piat, arcivescovo dal ’93 di Port Louis (Isole Mauritius).

I quattro nuovi cardinali che, avendo superato gli ottanta anni, non sarebbero elettori in un eventuale conclave, sono Anthony Soter Fernandez, arcivescovo emerito di Kuala Lumpur, Sebastian Koto Khoarai, emerito di Mohale’s Hoek, diocesi che ha guidato dal ’78 al 2006 e fino al 2014 come amministratore apostolico (Malaysia e Lesotho avranno per la prima volta un cardinale), Renato Corti, arcivescovo emerito di Novara, ed Ernest Simoni, sacerdote dell’arcidiocesi di Shkodre-Pult (Scutari-Albania). A Corti lo scorso anno Francesco aveva affidato il compito di scrivere le meditazioni per la Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo. Il neo-porporato fu scelto dal cardinale Martini come suo vicario nell’arcidiocesi di Milano. Per un decennio vice presidente della Conferenza episcopale italiana, dal 1990 al 2011 ha guidato la diocesi di Novara. Nel febbraio 2005 aveva predicato gli esercizi spirituali alla Curia vaticana, gli ultimi ai quali aveva partecipato Giovanni Paolo II.

Don Ernest Simoni, 87 anni, sarà creato cardinale da semplice sacerdote. La sua testimonianza delle violenze subite durante il regime di Enver Hoxha, che aveva proclamato l’Albania il «primo Stato ateo al mondo», ha fatto commuovere Francesco in visita a Tirana il 21 settembre 2014. Don Ernest ha vissuto in carcere e ai lavori forzati per 18 anni, di cui 12 in miniera. Non ha mai smesso, però, di esercitare il ministero sacerdotale anche clandestinamente, fino alla caduta del regime comunista in Albania nel 1990. Da allora ha svolto il suo servizio in tanti villaggi. Il 20 aprile scorso, Francesco lo ha riconosciuto all’udienza generale e ha voluto baciargli le mani.

10 ottobre