Francesco: «Pregate perché la mia vecchiaia sia tranquilla, feconda e gioiosa»

Nel giorno del suo 80° compleanno, il Papa ha celebrato la Messa con i cardinali nella Cappella Paolina. Gli auguri del decano Angelo Sodano

Nel giorno del suo 80° compleanno, il Papa ha celebrato la Messa nella Cappella Paolina con i cardinali presenti a Roma. Gli auguri del decano Angelo Sodano

«Pregate perché la mia vecchiaia sia così: tranquilla, religiosa e feconda. E anche gioiosa». Con queste parole Papa Francesco ha concluso la Messa celebrata nel giorno del suo 80° compleanno, sabato 17 dicembre, nella Cappella Paolina insieme ai cardinali presenti a Roma. Una giornata normale, cominciata con la colazione alle 7.15 a Santa Marta in compagnia di otto senzatetto, due donne e sei uomini (quattro italiani, un moldavo, due rumeni e un peruviano) accompagnati dall’elemosiniere monsignor Krajewski, che hanno donato tre mazzi di girasoli al Santo Padre, il quale li ha fatti sistemare nella cappella di Casa Santa Marta.

Nell’omelia il Papa ha commentato il Vangelo che narra la genealogia di Gesù, «che può sembrare un po’ noioso – ha detto – ma qui c’è la storia di un Dio che ha voluto camminare con il suo popolo e farsi, alla fine, un uomo, come ognuno di noi». E ha chiesto la grazia della memoria: «La liturgia ci fa fermare un po’. Dice: “Fermiamoci”, e ci fa leggere questo passo del Vangelo. Cosa significa questo fermarsi in un momento che va progredendo in intensità? Semplicemente, la Chiesa vuole che noi facciamo memoria: “Fermati, e fa’ memoria. Guarda indietro, guarda la strada”». Un’interpretazione che intreccia in una trama indissolubile la storia della salvezza con la storia personale. E questo è stato anche il senso del saluto del decano del collegio cardinalizio Angelo Sodano, che ha rivolto gli auguri al Pontefice a nome di tutti i porporati. «Oggi, come in un film – ha detto -, passeranno di fronte a lei i volti dei suoi cari genitori Mario e Maria Regina, i familiari tutti e le altre persone che hanno contribuito alla sua formazione. Il pensiero andrà a tutti coloro che le sono stati accanto nel corso della sua vita, fino a quel 13 marzo 2013, allorquando lo Spirito Santo ispirò ai cardinali presenti in conclave di chiederle di accettare la missione di guidare la Chiesa universale, in quest’ora importante della storia».

Memoria «come modo di pregare, di incontrare Dio» ha aggiunto il Papa. «Bisogna chiedere questa grazia: non dimenticare. È proprio dell’amore il non dimenticare; è proprio dell’amore l’avere sempre sotto gli occhi tanto, tanto bene che abbiamo ricevuto; è proprio dell’amore guardare la storia: da dove veniamo, i nostri padri, i nostri antenati, il cammino della fede… E questa memoria ci fa bene, perché rende ancora più intensa questa vigilante attesa del Natale. Un giorno quieto». Un giorno per ricordare che il Signore ci ha scelti, che ci ha promesso la felicità eterna, che ha stretto con noi un’alleanza che si rinnova ogni volta che diciamo di sì alla volontà di Dio: «L’elezione, la promessa e l’alleanza sono come i pilastri della memoria cristiana, questo guardare indietro per andare avanti. Questa è la grazia di oggi: fare memoria. E quando noi ascoltiamo questo passo del Vangelo, c’è una storia, una storia di grazia, tanto grande; ma anche una storia di peccato (…) E anche noi, nella nostra vita, troveremo lo stesso: momenti di grande fedeltà al Signore, di gioia nel servizio, e qualche momento brutto di infedeltà, di peccato che ci fa sentire il bisogno della salvezza».

Al termine della celebrazione, il riferimento alla vecchiaia: «Una parola che sembra brutta. Spaventa, almeno, spaventa». E ricordando il dono di un collaboratore, monsignor Cavaliere, che gli ha regalato il De senectute di Cicerone, ha ironizzato: «Una goccia in più… Ricordo quello che ho detto a voi il 15 marzo 2013, nel nostro primo incontro: “La vecchiaia è sede di saggezza”. Speriamo che anche per me sia questo». Francesco ha poi ricordato due citazioni, una latina, attribuita a Plinio (in realtà di Ovidio), l’altra in tedesco di Hölderlin: «Tacito pede lapsa vetustas: con passo silenzioso ti viene addosso la vecchiaia. È un colpo! Ma quando uno la pensa come una tappa della vita che è per dare gioia, saggezza, speranza, uno ricomincia a vivere. E mi viene in mente anche un’altra poesia, di Hölderlin, che vi ho citato quel giorno: La vecchiaia è tranquilla e religiosa».

Decine le telefonate e i telegrammi di auguri da parte dei leader mondiali tra cui Obama e Mattarella. Particolarmente graditi quelli di Benedetto XVI, prima con un messaggio, poi con una telefonata e con tre piccoli doni che il Santo Padre ha ricevuto come segni molto personali e significativi per tutti e due. Oltre 70mila gli auguri giunti via mail sugli appositi indirizzi dedicati. Il Papa ha ringraziato tutti via Twitter e poi domenica al termine dell’Angelus.

19 dicembre 2016