Galantino: Francesco «costantemente informato» sul centro Italia

Il segretario Cei annuncia lo stanziamento di 7 milioni e 200mila euro dai fondi dell’8xmille. L’emergenza più grave: il «disagio psicologico»

L’occasione era la presentazione del progetto di ricerca “Educarsi alla Bellezza. Indagine sulla formazione del clero e degli artisti in vista della committenza di opere d’arte per il culto cristiano”, ieri, giovedì 19 gennaio, a Roma. Inevitabile però, a margine dell’incontro, uno scambio di battute con i giornalisti sulla situazione del centro Italia, nel quale il segretario generale della Cei Nunzio Galantino ha assicurato che «il Papa è informato costantemente. So che lui stesso ogni tanto chiama qualche vescovo e qualche realtà, è informatissimo. Non solo invita alla preghiera – ha continuato – ma sta stimolando noi come Conferenza episcopale a fare tutto il possibile per far sentire la vicinanza della Chiesa a queste realtà» colpite dal terremoto.

Sentiti telefonicamente i vescovi delle zone colpite dalle nuove scosse di terremoto e sepolte sotto la neve, Galantino ha riferito che a preoccuparli maggiormente è «il disagio psicologico che sta diventando anche più grave del freddo e della mancanza di beni primari; il disagio psicologico e la fatica che fanno a tenere in piedi un minimo di speranza». Proprio per dare una mano a questa speranza da ricostruire la Cei ha stabilito lo stanziamento di 7 milioni e 200mila euro dai fondi dell’8xmille. 300mila, ha spiegato il segretario generale, erano stati messi a disposizione di ogni diocesi colpita ancora prima di questa nevicata, «per mettere al sicuro strutture ecclesiali e per creare in ogni paese almeno un luogo non solo di culto ma di socializzazione secondo queste priorità: persone, attività produttive, luoghi di socializzazione, chiese». Anche se a volte, ha confidato Galantino, «ci siamo trovati di fronte a situazioni in cui la Chiesa diventa tutte e tre queste realtà, raccoglie tutte le attese».

Ad Amatrice e a Camerino, ad esempio, la sala della comunità ospita l’ambulatorio. «Sì – è il commento di monsignor Galantino -. La chiesa è sempre presente , grazie all’8xmille si sta intervenendo con grande facilità e immediatezza. Oggi i nostri incaricati Cei e Caritas sono tutti dislocati sui luoghi colpiti dall’emergenza. Ogni direttore sta avendo contatti con gli omologhi sul luogo. La situazione è drammatica perché è esteso il teatro di questa realtà in cui si sommano terremoto e neve». Una realtà  nella quale la gente soffre, ma nello stesso tempo percepisce la vicinanza della Chiesa. Alcuni dei presuli delle diocesi terremotate sulle quali si è abbattuta la neve, ha riferito ancora il segretario generale Cei, «mi hanno detto: “Senti don Nunzio, noi non sappiamo veramente che cosa fare. La difficoltà è in questo momento quella materiale di arrivare nei posti”». La cosa più importante però, ha rimarcato, riferita anche da altri interlocutori sul territorio, è «questo sentire la presenza della Chiesa come importante. Sapere che in ogni paesino c’è un punto di riferimento che è il sacerdote o l’istituto religioso, in questo momento tiene accesa un po’ di speranza».

Da Galantino è arrivato anche l’invito a evitare «colpevolizzazioni semplificatrici» che «non servono a nessuno». Le disponibilità, ha osservato, «ci sono da parte del governo» e «anche attraverso l’8xmille stiamo investendo moltissimo, ma rimane la difficoltà oggettiva di raggiungere luoghi e persone. I vescovi dicono che il problema in questo momento non è il terremoto ma la neve, e che la gente sta apprezzando tutto quello che si sta facendo. Quasi tutti gli uomini del Genio sono sul posto, ma l’ampiezza della situazione di disagio – ha concluso – crea gravi difficoltà».

20 gennaio 2017