“Il Faro”, scuola di vita per i giovani

La fondazione creata da Susanna Agnelli festeggia la fine dei corsi 2015. Negli ultimi 10 anni sono stati 2500 i giovani ai quali è stato insegnato un mestiere

La fondazione creata da Susanna Agnelli festeggia la fine dei primi corsi del 2015. Negli ultimi 10 anni, sono stati 2.500 i giovani aiutati

«Lottare per quello che il mondo considera impossibile. Una frase che non dimenticherò e che ho fatto mia». È il ricordo che Mikel, ragazzo albanese di 30 anni, ha di Susanna Agnelli che nel 2000, quando lui era appena arrivato in Italia in cerca di una vita migliore, lo ha accolto a “Il Faro”, la fondazione che dal 1997 aiuta i ragazzi in difficoltà insegnando loro un mestiere. Dopo aver fatto i corsi di pizzaiolo, Mikel ha lavorato presso alcuni ristoranti fino ad essere poi richiamato, 10 anni fa, dalla stessa Susanna Agnelli che lo voleva come insegnante. Oggi, 9 aprile, a “Il Faro” sono stati consegnati gli attestati di fine corso a 60 ragazzi della prima sessione del 2015: piazzaioli, aiuto cuochi, parrucchieri, baristi, gastronomi, tutti pronti a confrontarsi con il mercato del lavoro. La fondazione ha una fitta rete di contatti con realtà alberghiere e nel campo della ristorazione e moltissimi giovani formatisi qui hanno trovato lavoro.

«Ogni anno escono di qui 200 ragazzi con un mestiere in mano – spiega Samaritana Rattazzi, figlia di Susanna Agnelli che, insieme al fratello Lupo, prosegue il lavoro della madre a “Il Faro” -. Questa è una giornata a cui tengo tantissimo perché arriva a compimento la missione della fondazione». «Non è faticoso – ammette Lupo Rattazzi -: è talmente bello che offre solo grandi soddisfazioni». Negli ultimi 10 anni la fondazione ha insegnato un mestiere ad oltre 2.500 ragazzi e più della metà di loro ha trovato lavoro: «Noi insegniamo un mestiere – spiega Samaritana – ma anche il rispetto di sé, perché per vivere nel mondo bisogna rispettarsi e imparare a rispettare il prossimo». «Siamo anche un modello d’integrazione – aggiunge Lupo – e un buon esempio».

I corsi de “Il Faro” sono gratuiti per italiani e stranieri provenienti da condizioni di disagio. Tutti giovani che approdano qui dopo essere stati segnalati dalle diverse realtà che operano nel sociale. Come Emily, senegalese, arrivata in Italia un anno fa per seguire il marito, scappato da una feroce guerra per l’indipendenza della sua regione. Lei, 27 anni, ha ricevuto l’attestato di aiuto cuoco e ora sogna un lavoro nella cucina di un ristorante. «Qui ho imparato a lavorare in gruppo e ad avere la pazienza ma ciò che ho imparato di più è usare gli ingredienti, usare la fantasia. Mi piace fare la lasagna – dice sorridendo – ma ho imparato anche a fare la pasta e piatti di riso: noi in Senegal il riso lo cuociamo in 5/6 ore, per me è stata una novità imparare a cucinarlo in 20 minuti».

Nel corso della cerimonia di consegna dei diplomi è stato presentato anche il video su una nuova esperienza che unisce cucina e teatro. Le selezioni per i prossimi corsi inizieranno il 17 aprile. Per informazioni e iscrizioni si può visitare il sito de “Il Faro”. Come ha ricordato Mikel: «Susanna Agnelli diceva sempre sempre che “Il Faro” viveva perché credeva nei giovani. Aveva ragione. E continuare a farlo è il segreto di questo successo e dell’enorme grazie che leggiamo negli occhi dei nostri allievi»

9 aprile 2015